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Garcia, il Napoli ufficializza l’esonero

Un comunicato di due righe per dire addio al francese: a lui e al suo staff il ringraziamento per la collaborazione resa fino a oggi

Garcia, il Napoli ufficializza l’esonero
24 October 2023, Berlin: Soccer: Champions League, 1. FC Union Berlin - SSC Napoli, group stage, group C, matchday 3, Olympiastadion, Napoli's coach Rudi Garcia puts on his coat before the start of the match. Photo: Andreas Gora/dpa (Photo by Andreas Gora / DPA / dpa Picture-Alliance via AFP)

Il Napoli ufficializza l’esonero di Garcia. Non con un tweet del presidente ma un comunicato di due righe sul sito ufficiale.

La Società Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l’incarico di responsabile tecnico della prima squadra al signor Rudi Garcia.
A lui e al suo staff il ringraziamento per la collaborazione resa fino a oggi. 

GARCIA E GLI ERRORI DI DE LAURENTIIS (CORSPORT)

Garcia è stato l’Errore ma non l’unico di De Laurentiis in questi cinque mesi. Lo scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano. Quindi Garcia in cima alla lista delle cose sbagliate, ma la lista comprende anche altro.

Senza essere su scherzi a parte, il Napoli scopre d’essere finito in un vicolo talmente cieco nel quale non s’avverte neanche il profumo dello scudetto, celebrato (ma neanche poi tanto) in un’estate piena d’altro, di rivoluzioni sottili e silenziose, d’incertezze progettuali annusate tra le strategie di un mercato ondivago e di equivoci di fondo che sono riemersi, inevitabilmente, troppo in fretta.

Il Napoli è sparito brutalmente, soffocato dal contromiracolo di se stesso, dalla capacità di azzerare quasi del tutto – quel senso d’allegria creato in diciannove anni densi di Progetto: e proprio mentre avrebbe dovuto celebrarsi, esaltando la capacità creativa d’una società che nel 2004 era scomparsa, demolita dinnanzi alla Fallimentare, i protagonisti di un’impresa che rimane hanno scoperto la fragilità in cui trascina il successo. Rudi Garcia è stato l’”Errore”, lo dice il campo l’ha ammesso a se stesso e pure in pubblico De Laurentiis – non l’unico di questi cinque mesi carichi di contraddizioni, infarciti di decisioni, ma nonostante nell’album delle sviste ci siano vari fotogrammi, dagli highlights del passato (il più recente, il più remoto) non svaniscono gli effetti magici d’un tempo vissuto.

IL COLPEVOLE SILENZIO DEI COLLABORATORI DI DE LAURENTIIS

De Laurentiis dovrebbe licenziare chi ha taciuto di fronte ai suoi errori. Lo scrive Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica.

L’esonero di Garcia non è ingiusto né precoce. Solo tardivo. Sorprende che De Laurentiis non abbia ancora licenziato altri, che magari gli sono ancora accanto. Chi non spiegò che far fuggire Spalletti era una colossale ingenuità: lo strappo avrebbe solo amplificato i suoi meriti e i rimpianti.

Ci voleva Garcia per capire che De Laurentiis dalla notte del trionfo sarebbe andato a sbattere, pur di trasformare le vittorie di tutti in un successo personale?

Come in un black-out ha tradito se stesso violando la sua cultura di impresa. (…) Ha creduto che fosse predestinato al successo economico per il suo talento trascurando la logica di un’azienda sana, corretta, moderna.

Il mercato, poi. Colpa di Garcia la mancata valorizzazione degli acquisti, subito emarginati? Si spera che Natan sia presto pari a Kim, che sia un giorno da Napoli anche Lindstrom, erede di Lozano.

Nella sua rara ma temeraria generosità De Laurentiis apre le porte a familiari e amici. Nessuno, neanche il primo dei figli sistemato a Bari come presidente, ha saputo consigliare una guida più accorta. Ancora meno l’indivisibile e invisibile Andrea Chiavelli, amministratore considerato di grande esperienza, inserito nei bilanci tra le quote di famiglia. Non ha saputo o potuto proteggerlo nella concitata gestione del dopo scudetto. 

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