Da uno come lui ci saremmo aspettati la ribellione. I presidenti in spogliatoio non risolvono, complicano.
Garcia una delusione, si è piegato e ha accettato di essere delegittimato. Così scrive la Gazzetta.
Il 4-3-3 di Garcia condivide soltanto i numerini con il 4-3-3 di Spalletti, lo sviluppo del gioco è differente, meno elaborato. Spalletti procede per triangoli e incastri, Garcia ricerca l’immediatezza. Tanto è bastato per scomporre la formula dello scudetto, senza trovare un’alchimia nuova e all’altezza. De Laurentiis ha sbagliato poi a mettere Garcia sotto tutela, con la sua presenza quotidiana al campo lo ha delegittimato davanti ai giocatori. E Garcia si è piegato, ha accettato la situazione. Questa è stata una delusione, da uno come lui ci saremmo aspettati la ribellione. I presidenti in spogliatoio non risolvono, complicano.
PER L’EQUIPE I PROBLEMI SONO NATI GIÀ COL PREPARATORE ATLETICO
“Garcia a Napoli, le prime tensioni già in ritiro con le richieste del preparatore atletico Rongoni” (L’Equipe)
“Rudi Garcia lascia il palco, dopo quattro mesi a Napoli che non hanno mai visto scoccare la scintilla”. Anche L’Equipe conferma l’ovvio, il tecnico francese “non ci sarà più alla ripresa”, mercoledì. Ma giustamente L’Equipe legge il prossimo esonero per quel che è: un finale preannunciato.
Scrive di Aurelio De Laurentiis, “che non ha aspettato nemmeno il fischio finale per andarsene, pazzo di rabbia dopo il gol dei toscani nel recupero. ADL era già sceso negli spogliatoi all’intervallo per parlare con la squadra, e il suo accentuato interventismo nelle ultime settimane è stato un indicatore eloquente della scarsa fiducia che riponeva nel suo allenatore da ottobre”.
L’Equipe ricorda che “la posizione di Rudi Garcia aveva già vacillato gravemente durante l’ultima sosta delle Nazionali, dopo la sconfitta interna contro la Fiorentina (1-3, 8 ottobre) che aveva spinto De Laurentiis a cercare un successore. Ma il rifiuto di Antonio Conte, all’epoca, aveva salvato la testa del 59enne francese, nonostante la diffidenza di parte dello spogliatoio e della maggioranza dei tifosi, nostalgici della magica stagione di Luciano Spalletti”.
E’ una crisi che viene da lontanissimo: “Le prime tensioni sono apparse in fase di preparazione, intorno alle richieste del preparatore fisico del francese, Paolo Rongoni. Poi è stata la volta delle reazioni umorali di Victor Osimhen, sullo sfondo di un complicato prolungamento contrattuale, o di Khvicha Kvaratskhelia, riserva a sorpresa domenica contro l’Empoli“.
L’accento è sempre sul presidente, “che aveva comunque scelto Garcia l’estate scorsa”, e ora “non ci crede più. Infuriato, ha lasciato lo stadio senza nemmeno incontrare il francese e, dopo aver decretato il silenzio stampa fino a nuovo ordine, ha riunito lo staff del club per trovargli un sostituto. Il suo sogno continua a portarlo da Antonio Conte, che sicuramente verrà nuovamente sondato, ma che un mese fa disse di no. L’altra pista più calda è quella di Igor Tudor, libero dallo scorso giugno”.