ilNapolista

Cahill: «Sinner si è sviluppato in ritardo». Pratica l’allenamento mentale dei piloti di Formula uno (Nyt)

Il super-coach: “Jannik è alto e allampanato, quindi ha una grande apertura alare e può generare un sacco di potenza”

Cahill: «Sinner si è sviluppato in ritardo». Pratica l’allenamento mentale dei piloti di Formula uno (Nyt)
Italy's Jannik Sinner reacts as he plays against Russia's Daniil Medvedev during their final men's singles match of the Erste Bank Open tennis tournament in Vienna on October 29, 2023. Sinner won the match 7-6 (9/7), 4-6, 6-3. (Photo by Eva MANHART / APA / AFP) / Austria OUT

Anche se il New York Times non ha più una sua redazione sportiva – hanno subappaltato lo sport a The Athletic, stessa proprietà – un pezzo dedicato sul miglior giornale del mondo è sempre un’investitura. E’ il momento di Jannik Sinner. In questo momento, a due giorni dal debutto nelle Finals di Torino, è considerato il vero grande rivale di Djokovic e Alcaraz.

Il Nyt ne ha parlato dirattamente con Darren Cahill, il super-coach della svolta tecnica. Uno che ha allenato anche Agassi. “Jannik è alto e allampanato, quindi ha una grande apertura alare e può generare un sacco di potenza. Andre era rivoluzionario nel modo in cui colpiva la palla, soprattutto sul rovescio. C’è così tanto da imparare da molti giocatori della vecchia generazione”.

Il Nyt ricorda che gli unici giocatori che Sinner non ha ancora battuto sono il numero 1 del mondo Djokovic e Rune.

“Un paio di anni fa, in molte partite crollava fisicamente”, dice Cahill. “Si è sviluppato in ritardo, quindi aveva solo bisogno di assicurarsi che il suo corpo potesse affrontare i rigori di giocare a questo livello settimana dopo settimana”.

Sinner non viaggia con uno psicologo a tempo pieno come molti giocatori – scrive il Nyt. Lavora invece con Formula Medicine, un programma italiano di allenamento mentale utilizzato talvolta dai piloti di Formula 1. “Non è che li chiamo e parliamo. Mi danno degli esercizi da fare al computer. È divertente lavorare con loro, ma devi dimostrarlo anche in campo. Fa tutto parte del processo”.

“Incoraggio sempre i miei giocatori a guardarsi intorno, a respirare l’atmosfera, a divertirsi, a sorridere e a portare i tifosi a fare un giro”, dice Cahill. “Perché, in definitiva, siamo lì per questo. Se pensi di vincere e perdere troppo, può essere come una palla al piede”.

Due cose che Cahill vorrebbe dare a Sinner, ma sa di non poter chiedere troppo, sono il servizio potente di John Isner e il gioco al volo di John McEnroe. E’ profondamente consapevole della pressione che Sinner sta affrontando. Hanno lavorato sulla simulazione di situazioni stressanti e punti critici, utilizzando esercizi di respirazione profonda e incoraggiando Sinner a guardare oltre la rete e prendere nota del livello di stress del suo avversario.

ilnapolista © riproduzione riservata