Per L’Équipe «lo stile d’attacco del Psg è prevedibile». Mbappé non ha nessuno con cui dialogare e si ritrova spesso contro due o tre avversari
Nella sconfitta rimediata dal PSG a Milano Mbappé non è riuscito a incidere come spesso fatto nelle notti di Champions. Da una parte Leao trovava il goal in rovesciata, dall’altra Kylian battagliava con Calabria che riusciva più o meno a prendergli le misure.
Secondo L’Équipe tatticamente e a livello motivazionale Luis Enrique dovrebbe rivedere qualcosa.
Per capire il suo stato d’animo, forse più che per altri giocatori, bisogna guardare il linguaggio del corpo di Kylian Mbappé. A San Siro (1-2) martedì, l’attaccante parigino, impantanato nella densità del Milan, frustrato per le occasioni mancate e per non essere servito a sufficienza, è stato sopraffatto da una forma di nervosismo. In diverse occasioni, il 24enne fuoriclasse parigino, impreciso negli ultimi tocchi, ha alzato le mani in aria e ha inveito contro le scelte dei compagni di squadra, in particolare di quelli d’attacco.
Proprio lui, che avrebbe dovuto imporsi, se ne stava a sbuffare giocando da solo e svuotandosi fino a diventare inconcludente. Il Psg si è ridisegnato molto di recente lasciando andare Messi e Neymar. Componendo un tridente francese tutta rapidità. Con equilibri inevitabilmente da ricalibrare.
Con Neymar, il gioco era notevolmente sbilanciato a sinistra. Dopo l’arrivo di Ousmane Dembélé in estate, si è spostato dall’altra parte. Luis Enrique ha progettato il Psg lungo l’asse di destra Hakimi-Dembélé. Anche con un discreto successo. Il pallone finisce naturalmente a destra. A sinistra Luis Enrique ha spostato Vitinha e dato più libertà a Mbappé. Ma dopo un inizio promettente, il feeling tra i due sta scemando. Il Psg sta diventando leggibile in attacco.
A destra il duo Hakimi-Dembélé spinge, a sinistra l’assenza dello sgasante Nuno Mendes si sente eccome.
Le istruzioni di Luis Enrique sono chiare: niente incursione sulla fascia sinistra. Questo priva Mbappé dell’opportunità di appoggiare il pallone e mettere in allarme il terzino avversario. Questo crea situazioni in cui l’attaccante si trova a dover gestire situazioni di due o tre contro uno. In un gioco di posizioni a volte così rigido, Mbappé dà l’impressione di “impalarsi” contro la densità dell’avversario o di snaturare il suo gioco abbassandosi. Le cose potrebbero cambiare Vitinha fornisse collegamenti tecnici affidabili o giocasse di prima intenzione. Ultimamente, invece, tende a fare troppi tocchi di palla e non favorisce le rare situazioni di transizione.
Incastrato a sinistra, Kylian non ha saputo nemmeno rifornire Kolo Muani o Gonçalo Ramos. Che comunque difettano di intesa con il resto del tridente.
Il rapporto tecnico tra Mbappé e Kolo Muani, pur essendo visibile in diverse situazioni, manca di continuità. RKM non può essere ancora considerato una staffetta tecnica affidabile. Gonçalo Ramos si trova in una posizione simile. Fatica ancora.
Starà a Luis Henrique cambiare le pile al giocattolo. Con anche il rientro di un’ala destra che si era subito inserita ottimamente, e di sicuro affidamento.
In questo contesto, il ritorno di Marco Asensio è molto atteso. Bisognerà aspettare, ma le prime apparizioni dello spagnolo in avanti hanno fatto pensare a un efficace collegamento con Mbappé.