Su Repubblica: giudicare i direttori sportivi è impossibile. De Laurentiis è onnipresente nella gestione tecnica ordinaria. Senza Champions, perde 80 milioni
Nel Napoli fa tutto De Laurentiis, Garcia si è lasciato commissariare. Lo scrive Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica.
Nel Napoli fa tutto De Laurentiis.
Ecco cosa scrive Corbo.
Si vede costretto ad essere onnipresente nella gestione tecnica ordinaria.
Sta quindi al presidente valutare l’efficienza dell’azienda Napoli. Non avendo dirigenti o soci influenti oltre l’amico amministratore Chiavelli, deve mettere sotto esame anche se stesso, prima di decidere se e come migliorare la produzione.
L’ingaggio di un allenatore di rango con staff costa almeno 20 milioni lordi. Ma c’è anche altro: un calo qualitativo della produzione pesa molto. La sola esclusione dalla prossima Champions può provocare nell’esercizio contabile della stagione 2024-2025 un danno facile da calcolare. In un range di 55-80 milioni. Da aggiungere la riduzione o l’aumento del valore di mercato dei singoli giocatori.
È stata la mano di De Laurentiis. Il Corriere dello Sport, con Antonio Giordano e Fabio Mandarini, racconta l’irruzione negli spogliatoi nell’intervallo della partita col Milan quando la squadra era sotto di due gol. Viene definito l’uomo della svolta.
È stata la mano di De Laurentiis, dunque.
L’uomo della svolta di un ambiente sull’orlo di una crisi di nervi dopo la tremenda sconfitta con la Fiorentina prima della sosta, e anche l’uomo che in un esercizio di trasformismo continuo, obbligato da una situazione ancora liquida e traballante, continua a vestire la t-shirt del personal trainer, il camice del dottore e la tuta dell’uomo di campo da ormai tre settimane. E anche l’abito del motivatore a ogni costo: pare che avesse promesso un premio alla squadra in caso di vittoria con i rossoneri; pare che fosse anche disposto a spingersi oltre le parole. Già, sembra proprio sia così: ma non è andata.
Adl s’è presentato ai suoi per dare la scossa, un’altra. Per scuotere il gruppo; per allontanare i torpori; per ricordare a chiunque lo avesse eventualmente dimenticato che la professionalità resta un dovere sacro e inviolabile anche lontano dal campo.