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È stata la mano di De Laurentiis, ha cambiato il Napoli negli spogliatoi col Milan (Corsport)

S’è presentato per scuotere il gruppo; per ricordare a chiunque che la professionalità resta un dovere sacro

È stata la mano di De Laurentiis, ha cambiato il Napoli negli spogliatoi col Milan (Corsport)
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (KontroLab)

È stata la mano di De Laurentiis. Il Corriere dello Sport, con Antonio Giordano e Fabio Mandarini, racconta l’irruzione negli spogliatoi nell’intervallo della partita col Milan quando la squadra era sotto di due gol. Viene definito l’uomo della svolta.

È stata la mano di De Laurentiis, dunque.

L’uomo della svolta di un ambiente sull’orlo di una crisi di nervi dopo la tremenda sconfitta con la Fiorentina prima della sosta, e anche l’uomo che in un esercizio di trasformismo continuo, obbligato da una situazione ancora liquida e traballante, continua a vestire la t-shirt del personal trainer, il camice del dottore e la tuta dell’uomo di campo da ormai tre settimane. E anche l’abito del motivatore a ogni costo: pare che avesse promesso un premio alla squadra in caso di vittoria con i rossoneri; pare che fosse anche disposto a spingersi oltre le parole. Già, sembra proprio sia così: ma non è andata.

Adl s’è presentato ai suoi per dare la scossa, un’altra. Per scuotere il gruppo; per allontanare i torpori; per ricordare a chiunque lo avesse eventualmente dimenticato che la professionalità resta un dovere sacro e inviolabile anche lontano dal campo.

GLI STRANI COMPLIMENTI DI DE SIERVO

«De Laurentiis è un visionario», il nuovo tormentone di De Siervo e della Serie A:

Prima Luigi De Siervo aveva un tormentone unico: il pezzotto. Lo tira fuori ad ogni risposta, su qualsiasi argomento, l’amministratore delegato della Serie A. Ora ne ha aggiunto un altro al repertorio: “De Laurentiis visionario”. Ogni cosa che fa adesso il presidente del Napoli è “visionario”. Per De Siervo e per tutti gli altri, tra colleghi presidenti di A e istituzioni del pallone.

De Siervo oggi ha risposto a ‘La politica nel pallone’, parlando della questione diritti televisivi. Così: “Il numero di abbonati al calcio crescerà, il problema principale rimane la pirateria. Siamo il paese con il maggior numero di atti di pirateria, questo ha di fatto ridotto il numero di persone che pagano un abbonamento. Il calcio per sopravvivere ha bisogno della pay-tv, se tutti pagassero in maniera regolare si potrebbero abbassare i prezzi. De Laurentiis? Credo che lui avesse un nuovo modello distributivo che abbiamo valutato per mesi. Una scelta visionaria che io sarei stato ben felice di interpretare, credo che possa essere il futuro ma la maggioranza ha ritenuto più prudente fare scelte diverse. Il progetto di media company della Lega Serie A non si è arrestato”.

 

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