Yildiz e Huijsen, elogiati da Allegri, hanno giocato 5 spezzoni di gara. Pafundi, il gioiello di Mancini, con l’Udinese 101 minuti lo scorso anno
La Serie A conosce ben poco i giovani che prenderanno in mano il futuro del calcio nei prossimi dieci anni; al contrario, all’estero non si fa che parlare degli under 19 protagonisti di grandi prestazioni. Il Giornale scrive:
“Nelle ultime settimane Massimiliano Allegri ha incensato i due classe 2005 che si stanno affacciando sul palcoscenico del grande calcio con la maglia della Juventus, Yildiz e Huijsen. Ma il campo racconta un’altra storia: 33 minuti in 4 presenze per Yildiz, 12 minuti al debutto per Huijsen, per di più in una situazione di piena emergenza tra infortuni e squalifiche. Ma se Allegri si piazza al secondo posto tra i tecnici che hanno lanciato più prodotti del vivaio nelle ultime tre stagioni in Serie A, alle spalle del solo Mourinho, l’impressione è che in Italia si continui a fare un gran parlare dei giovani senza però valorizzarli realmente.
Emblematico l’esempio di Simone Pafundi, diciassette anni. In tempi non sospetti, Mancini dichiarò: «Quando scrivo la lista dei convocati penso prima a Pafundi, poi a tutti gli altri». Con l’Udinese il talentino ha messo insieme solo uno scampolo di gara in questo campionato e un totale di 101 minuti la scorsa stagione. Dati che impallidiscono al cospetto di un altro classe 2006, ovvero Warren Zaire-Emery, ormai insostituibile nel nuovo Psg; per fargli spazio, Luis Enrique ha mandato via Verratti. Dieci partite su undici da titolare e cinque assist fin qui. D’altronde all’estero funziona così: pochi proclami e parola esclusivamente al campo, giudice inflessibile nel segnare il confine tra campioni e comuni mortali. Un orizzonte probabilmente irraggiungibile per il Bel Paese, almeno fin quando non smetteremo di considerare come ragazzini alle prime armi giocatori che hanno già scollinato i vent’anni”.
LA SERIE A NON CONOSCE I FINALISTI MONDIALI DELL’UNDER 20:
In Italia essere giovani equivale quasi a essere una minaccia. Certamente un fantasma. Prima dei trent’anni neanche sei preso in considerazione. Vale lo stesso per i calciatori. In Inghilterra, in Spagna, non fanno notizia i diciannovenni con più di 50 presenze con le squadre maggiori. Giocano anche in Nazionale. È la normalità. Da noi figuriamoci. Non a caso su Casadei (forse il miglior giocatore del Mondiale) ha investito il Chelsea che lo ha prelevato dall’Inter per 15 milioni. La Nazionale italiana ha cominciato a guardare ai giovani solo quando ha fallito la prima qualificazione al Mondiale. Ma la forza dell’Italia è un vortice che ti risucchia. Tanto che lo stesso Mancini è incappato nel medesimo errore. Non ha avuto il coraggio di cambiare e con gli intoccabili abbiamo perduto la seconda qualificazione Mondiale. La Serie A, ovviamente, è il concentrato di questa ostilità ai giovani. Quest’anno il nostro campionato ha visto esordire solo quattro dei giovani presenti nell’impresa di questi giorni della Nazionale Under 20 che si è qualificata per la finale del Mondiale di categoria.