In conferenza: «Meno si parla dell’arbitro, meglio è. Non sono a conoscenza delle polemiche, conosco il calcio, Vinicius e Ancelotti»
Xavi, allenatore del Barça, è intervenuto in conferenza stampa per analizzare il Clásico di sabato a Montjuïc. Le parole del tecnico blaugrana riportate da As.
Come affronta la squadra una partita decisiva come il Clásico?
«Per noi è molto importante, tutti vogliono giocare, tutti vogliono mettersi alla prova. Siamo molto entusiasti».
«Mi ha sorpreso vedere allenarsi giocatori che avevamo quasi scartato. Tutti vogliono essere lì. Le sensazioni sono molto buone per tutti. Domani faremo la lista dopo aver visto come stanno dopo l’allenamento di oggi».
Può Lewandowski partire titolare?
«Sta bene, ha svolto l’allenamento con buone sensazioni, ma qui non dico nulla. Non darò alcun indizio. Se è al cento per cento, può giocare».
Xavi su Pedri:
«Non vogliamo forzare nessuno, vogliamo ridurre al minimo i rischi. Tutti vogliono essere lì. Domani vedremo».
Con Cancelo cambia il fatto che Araújo marchi Vinicius?
«Cambia il fatto che abbiamo Cancelo, ma può giocare terzino destro, che è il suo ruolo, sulla fascia sinistra o interno. Cancelo gioca con molta fiducia in se stesso, si sente importante e osa fare cose rischiose. Ma bisogna capire quando e dove rischiare».
Impiagare giocatori con pochi minuti nelle gambe, è rischioso?
«Chi è bravo giocherà. Non potremo aiutare chi non sta bene. È una partita da giocare al cento per cento. Sarebbe un errore fare diversamente».
Cosa ne pensi di Gil Manzano?
«Il computer ha rilevato un arbitro, questo arbitro ha fatto parte di un sorteggio, giusto? Meno si parla di lui, meglio è».
Cosa ti aspetti da Madrid con il nuovo incarico di Vinicius?
«Il Real Madrid ha cambiato sistema con l’arrivo di Bellingham. Dobbiamo monitorare le uscite nello spazio di Rodrygo e Vinicius. Le sue qualità devono essere ridotte al minimo».
Pensi di aver preso le misure per Madrid?
«Non c’è quasi mai un favorito. Non puoi mai prevedere nulla. È al cinquanta per cento».
Vincere l’ottava partita di fila contro il Real sarebbe speciale?
«Devi controllare le tue emozioni. Sarebbe molto bello riuscirci».
Domani è giornata per gli esperimenti?
«Pochi, forse dovremo variare la difesa vista la squadra di cui si tratta, ma saremo coraggiosi. Il modello non cambierà».
Joāo Félix non ha mai segnato contro il Real Madrid. Xavi lo sapeva?
«Non lo sapevo, ma domani sarebbe stato il momento giusto. Siamo molto esigenti con Joāo».
Come sta Xavi?
«Bene, molto meglio dell’anno scorso. Vedo tutti emozionati».
Avere giocatori della cantera aiuta in queste partite?
«È un vantaggio, chi è di casa conosce l’importanza della partita di domani».
Pedri paga ancora per tante partite accumulate?
«Non lo sapremo mai, è la prima cosa che pensi. Sembra una delle condizioni. Gli infortuni sono multifattoriali. Con Pedri siamo nei tempi previsti. Sta andando tutto bene, la bella notizia è che i giocatori che dovevano recuperare in cinque settimane alla fine potranno essere pronti in tre».
Il ricordo del giorno prima del primo Clásico di Xavi:
«Ci sono più nervi, più tensione che in una partita normale. Devi controllarti ed è difficile. Devi avere la testa fredda».
El Clásico è la rivalità più grande del mondo?
«Non lo so, è grande. In Argentina diranno River-Boca e a Siviglia Betis-Sevilla. Ma è sicuramente la partita più importante a livello di club» .
Ha parlato per controllare Gavi?
«Non è necessario, è maturato molto. È vero che deve controllarsi e lo fa. Non lo espellono tanto. La tua passione è necessaria. Fa molto bene per la squadra».
Chi è più decisivo, Joāo Félix o Bellingham?
«Entrambi per ciascuna delle loro squadre. Sono grandi giocatori. Hanno fantasia, tecnica, eccellono».
Sulla partita?
«No, voglio giocarci e divertirmi. Qualunque cosa accada non deciderà nulla. Non sono a conoscenza delle polemiche, sono a conoscenza del calcio, di Vinicius da giocatore e di Ancelotti da allenatore».
Come spiegare cosa vuol dire giocare un Clásico?
«Nervi, tensione. È diverso da qualsiasi altra partita, ma il mio compito è controllare i giocatori».