L’ad della Federcalcio inglese:«Il calcio dovrebbe difendere la pace e volevamo mostrare compassione per tutte le vittime innocenti di questo terribile conflitto»
L’amministratore delegato della Federcalcio inglese (Fa) Mark Bullingham ha ammesso che il suo rifiuto di illuminare l’arco di Wembley con i colori della bandiera di Israele ha causato malumore nella comunità ebraica. Il Telegraph scrive:
“Mark Bullingham non ha offerto scuse per la risposta della Fa agli attacchi terroristici compiuti da Hamas quasi due settimane fa; ha rotto poi il silenzio sull’indignazione che ha provocato. Parlando alla conferenza annuale dei leader a Twickenham, Bullingham ha confermato che verrà effettuata una revisione sull’illuminazione dell’arco di Wembley all’indomani delle atrocità successe. E’ stato pesantemente criticato la scorsa settimana dopo aver affermato che l’attenzione della Fa era in quel momento sulla candidatura del Regno Unito e dell’Irlanda per Euro 2028 all’indomani degli attacchi terroristici di Israele. Tuttavia, i suoi commenti spiegando la decisione di non accendere l’arco per l’amichevole dell’Inghilterra contro l’Australia sono stati accolti dagli applausi”.
Le dichiarazioni dell’ad:
«Dopo aver visto cosa stava accadendo in Israele, abbiamo immediatamente scritto alla Federcalcio israeliana. Sapevamo che la situazione sarebbe probabilmente degenerata, così abbiamo parlato con i nostri colleghi australiani e altre parti interessate al match per capire le opinioni dei giocatori, dei club e anche dei campionati. Abbiamo poi avuto una lunga riunione del consiglio e sentito gli esperti su quello che è uno dei conflitti geopolitici più complicati del mondo. Tutti sentivamo allora e tutti sentiamo ora che il calcio dovrebbe difendere la pace e l’umanità e che dovremmo mostrare compassione per tutte le vittime innocenti di questo terribile conflitto.
Riconosco che la nostra decisione ha causato dolore nella comunità ebraica, che ha ritenuto che avremmo dovuto accendere l’arco e mostrare un sostegno più forte per loro. Questa è una delle decisioni più difficili che abbiamo dovuto prendere e l’ultima cosa che abbiamo sempre voluto fare in questa situazione è stata quella di aumentare dolore. Non chiediamo a tutti di essere d’accordo con la nostra decisione, ma di capire come l’abbiamo raggiunta. Tuttavia, comprendiamo che il potere del calcio significa che saremo sempre sotto i riflettori e questo è qualcosa che dobbiamo accettare».
Il governo inglese “ordina” al calcio di dare un segno di solidarietà per Israele
Il silenzio del calcio inglese sulla nuova guerra nella striscia di Gaza tra Israele e Hamas è apparso a tutti i più influenti commentatori britannici quantomeno sospetto: troppi gli interessi dei paesi arabi nei club di Premier per non vederci un imbarazzo… Ora – scrive il Telegraph – entra in gioco il governo: ha detto alla Federcalcio che sarebbe giusto mostrare sostegno alle vittime degli attacchi terroristici in Israele. Lo stadio di Wembley potrebbe illuminarsi con i colori della bandiera israeliana. Lucy Frazer, ministro della cultura, ha scritto ai principali organismi sportivi del Regno Unito: “Alla luce degli attacchi in Israele per conto del ministro dello Stato, vi invitiamo a contrassegnare gli eventi in modo appropriato, in linea con gli eventi precedenti in cui lo sport si è unito”. Anche il consigliere del governo sull’antisemitismo, Lord John Mann, è in trattative con la FA per illuminare l’arco di Wembley per l’amichevole di venerdì tra Inghilterra e Australia.