Su Repubblica. 5 milioni più bonus all’anno (per tre anni) valgono bene lo schiaffo alla città. Al Comune fingono di prenderla con filosofia
L’affronto della Roma a Roma: si fa sponsorizzare da Riad rivale della capitale per Expo. Lo scrive anche Repubblica.
Alla vigilia di Roma-Servette, valido per la seconda giornata dei gironi di Europa League, José Mourinho e Leandro Paredes hanno preso parte alla conferenza stampa di rito, rispondendo alle domande fornite dalla stampa locale e non. Inutile dire come la situazione dei giallorossi sia inevitabilmente macchiata dalle brutte prestazioni in campionato (8 punti in 7 giornate) e dalla vittoria un po’ fortuita in Albania contro lo Sheriff (gran combinazione del trittico Dybala-Cristante-Lukaku), ma la banda di Mourinho sembra essersi re-ingiovanita dalla buona vittoria in casa contro il Frosinone di 3 giorni fa ed è pronta a giocarsela davanti ai suoi tifosi.
Ad appesantire il momento negativo della Roma, tra una lista discreta di infortunati e l’assenza di risultati favorevoli, ci pensa anche un calendario abbondante:
«È una situazione dalla quale non ci possiamo nascondere. È una situazione reale, una problematica reale per tutte le squadre che giocano in Europa. Principalmente per quelle che hanno rose meno equilibrate. E sappiamo, tutti noi sappiamo: in tanti paesi si sta parlando di questo tipo di situazione. Dagli infortuni a intensità e qualità di gioco, succede. La gente lo capisce. Però è una situazione dalla quale non ci possiamo nascondere. Ovviamente, faremo qualche cambio. L’ho già detto dopo il Frosinone, domani Paulo sarà in panchina. E non solo lui. Tre o quattro giocatori riposeranno. Vogliamo vincere la partita, per vincere la partita dovremo avere la squadra in grado di farlo. Per questo non sarà un turnover totale, ma qualcosa si farà»
Come già anticipato in precedenza, la Roma arriva con uno spirito diverso a questa importante sfida per le sorti della qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League:
«Ho fiducia nei giocatori, ho fiducia nello staff. Non stare in panchina può avere un piccolo impatto, ma non voglio andare oltre questo. Un piccolo impatto, che dipende anche da come va la partita. Abbiamo vinto o perso con me fuori dalla panchina. Non penso che questo faccia grande differenza. Dopo la partita con il Frosinone, come io dico sempre e come ho detto dopo la vittoria contro l’Empoli: con un altro allenatore sarebbe una cosa incredibile, una partita dell’altro mondo. Con noi è stato normale vincere 7-0. Dopo quella partita ho detto che non era oggi che eravamo bravissimi, incredibili, allo stesso modo non è dopo una sconfitta che siamo scarsi. Dico questo quando si vince e dico questo quando si perde. Dopo l’ultima partita con il Frosinone, in cui abbiamo vinto, il giorno dopo abbiamo lavorato su tutto quello che abbiamo fatto bene e su tutto quello che abbiamo da migliorare. Questo definisce bene quello che siamo noi: abbiamo vinto, ma non tutto è stato perfetto. Abbiamo lavorato sulle due cose. Ovviamente, è più facile lavorare sulle cose positive, perché ti migliora l’autostima e la fiducia. Quando lavori sulle cose sbagliate e sulle quali fare meglio, devi farlo in modo equilibrato, ma devi farlo. Non ti puoi nascondere. Dopo il Frosinone abbiamo lavorato ieri. Abbiamo iniziato oggi a lavorare sul Servette. Per quello che si può fare. Quando voi siete andati via dal campo, abbiamo fatto il nostro lavoro. Fase difensiva, fase offensiva, senza grande intensità ovviamente, per arrivare senza dubbi. È questa la situazione».