Dopo Binaghi, il ministro dello Sport: «Sinner non è andato in Davis non per un mancato rispetto della maglia azzurra ma per problemi fisici, serviva equilibrio”
“Ricordo quanto detto di lui qualche settimana fa, quando per motivi di salute non ha risposto alla convocazione della Coppa Davis. Abbiamo una memoria strana, ci dimentichiamo del valore delle persone magari semplicemente perché non andiamo nella profondità delle sue decisioni”. E così anche Andrea Abodi, con modi meno diretti di quelli di Binaghi, rinfaccia alla Gazzetta la campagna stampa contro Sinner, il “caso nazionale” per non essere andato in Davis. Ora che è diventato numero 4 al mondo come Panatta, dice il ministro dello Sport, è facile fargli i complimenti…
“Lui non andò in Davis non per un mancato rispetto della maglia azzurra – dice Abodi – ma perché fisicamente aveva dei problemi e un tennista cresce su equilibri psicofisici delicati. Oggi è facile dirgli bravo, avrei apprezzato non i complimenti per non esser andato, ma la comprensione delle sue motivazioni di allora. Serve maggiore equilibrio”.
“Sinner è un ragazzo che può sembrare introverso ma ha dei valori fortissimi e credo possa essere di grande esempio. Gli dico bravo, sapendo che ha obiettivi più ambiziosi“.
Jannik Sinner sta per giocare la finale del China Open contro Medvedev
BINAGHI ERA STATO PIÙ ESPLICITO A LA REPUBBLICA
Questo è il modus operandi di Jannik Sinner. Poche parole, molti fatti. Potrà piacere oppure no, come accaduto recentemente e ha voluto sottolinearlo Angelo Binaghi, il suo presidente federale: «Questa vittoria è dedicata a quei deficienti moralisti che lo avevano criticato dopo il suo forfait in Coppa Davis. È la dimostrazione che Sinner doveva fare quello che ha fatto, che ha un cuore d’oro e ci tiene moltissimo alla maglia azzurra. Spero però che queste critiche, senza senso, continuino perché gli danno una grande carica come avvenne nel 2021, quando saltò le Olimpiadi di Tokyo e venne attaccato duramente. Lui reagì vincendo a Washington il suo primo 500».