La Roma ha pubblicato sui social il video dei due calciatori leader prima di scendere in campo contro il Frosinone: “Dai ragazzi, finale a casa oggi con la nostra gente”.
La Roma ha battuto il Frosinone nel posticipo di ieri della Serie A davanti ai suoi tifosi decisa dalle reti di Lukaku e Pellegrini. Tramite i canali ufficiali, il club giallorosso ha infatti condiviso un piccolo retroscena sulla sfida all’Olimpico prima del fischio d’inizio
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Tra le urla e l’euforia dei tifosi all’Olimpico si vedono Dybala e Paredes che si sono imposti come “leader” della squadra con un discorso nel tunnel.
La Joya urla ai suoi compagni: “Dai ragazzi, finale a casa oggi con la nostra gente”. E Paredes: “Andiamo, andiamo! Conta solo vincere oggi, non c’è altro risultato”.
Ad aprile in un’intervista condotta da Diletta Leotta per Dazn, Dybala aveva parlato della sua esperienza a Roma e del suo passato.
«Per la testa e per la concentrazione gli scacchi aiutano molto. Ho iniziato da bambino a giocare: prima guardavo tanto mio papà poi piano piano ho iniziato a giocare con lui. Con il tempo le partite per lui diventavano più difficili fino a che, un giorno, sono riuscito a vincere».
Dybala, associando ogni pezzo a un compagno di squadra, ricorda il passato della Juve e parla del presente alla Roma. Per esempio, proprio nella capitale, nasce la sua esultanza:
«La storia della Dybala Mask nasce un po’ qua al Colosseo. Da bambino guardavo tanti film su Roma, la città, i gladiatori. Il film ‘Il Gladiatore’ l’avrò visto 20 volte più o meno. Dopo un momento difficile della mia carriera da cui dovevo venire fuori in qualche maniera, ho pensato subito a questa esultanza. Alla gente è subito piaciuta e allora continuo a farla».
Negli scacchi, i pezzi sono diversi e ognuno di questi ha le sue regole. Il cavallo, per esempio, ha due caratteristiche che lo rendono unico: si muove in maniera particolare – negli scacchi si dice “a elle” – ed è l’unico pezzo capace di saltare gli avversari, per questo gli ricorda Leonardo Spinazzola. Oppure Matic, per la sua visione di gioco, associato a un alfiere che si sposta solo per diagonali. Infine, Abraham e Smalling, due giocatori alti e forti nel gioco aereo, che ricordano alla Joya le due torri. Tuttavia, a chi sono stati assegnati Re e Regina?
«Il Re è Mourinho, mentre la Regina è tutta la squadra. Non dite che sono io: piuttosto mi sento un pedone».
Per poi aggiungere sul suo allenatore:
«Mourinho ha un’immagine e un potere importante per tutto quello che rappresenta nel mondo del calcio. Sì, sarebbe un buon giocatore di scacchi. Prima di arrivare qui alla Roma ci siamo sentiti due volte, mi ha chiamato quando stavo ancora a Torino. Lui è molto bravo quando parla e quando vuole entrare dentro qualcuno. Ho sentito con lui un feeling speciale, è difficile nel mondo del calcio trovare qualcuno che ti dica le cose in faccia in modo sincero. Con lui ho un rapporto diretto e sincero, ci confrontiamo tanto. Vogliamo il meglio per la gente, lui ha fatto la storia del calcio. È molto sincero, è bravo a preparare le partite. Quasi tutte le cose che ti dice poi in campo succedono. Capisce il calcio molto bene, lo testimonia il fatto che ha vinto quasi in tutte le squadre che ha allenato».
Nel suo passato vive anche il ricordo di un grande campione, oltre che compagno, ovvero Cristiano Ronaldo. Il portoghese, che oggi veste blu-oro nella squadra araba dell’Al Nassr, che è sempre stato un punto di riferimento nella Juve di Dybala, per l’argentino soprattutto. Durante un viaggio, però, Dybala ha ammesso a Cristiano di non aver nutrito sempre tutta questa stima nei suoi confronti:
«Con Cristiano sono stati tre anni belli, la squadra era molto forte e lui ci dava qualcosa in più. In Argentina è molto sentita la rivalità tra Messi e Cristiano, io ovviamente da bambino son sempre stato dalla parte di Messi. Una volta stavamo andando a giocare una partita, io stavo in fondo all’aereo e lui era seduto più avanti. A un certo punto del volo, lui è venuto da me a parlare sia di calcio sia di tante altre cose. Parlavamo in generale della nostra vita e a un certo punto gli ho detto ‘Io da bambino praticamente ti ho odiato’. Ci siamo fatti due risate su questa cosa e fra noi abbiamo sempre avuto un bel rapporto, un bel dialogo».