El Confidential scrive che l’ex presidente della Federcalcio spagnola e suo padre volevano mettesse per iscritto che la Hermoso aveva dato il consenso
Lo scandalo che ha coinvolto il calcio spagnolo si arricchisce giorno dopo giorni di nuovi, e avvilenti, particolari. Luis Rubiales non ha pace, esce di scena con il ruolo del peggior personaggio possibile.
L’ex presidente della Rfef, la Federcalcio spagnola, prima di dimettersi a seguito del bacio senza consenso a Jenni Hermoso, campionessa del mondo con la Spagna, le ha provate tutte. Secondo quanto riporta El Confidential, papà e figlio Rubiales hanno fatto pressioni su una dipendente dell’area comunicazione affinché testimoniasse per iscritto contro la Hermoso, confermando così la sua versione:
“L’ex presidente ha chiesto a una dipendente dell’area Comunicazione che confermasse per iscritto che Jenni Hermoso ha prestato il suo consenso ed era d’accordo con le dichiarazioni che lo scagionavano“.
La storia però è andata diversamente da come sperava Luis Rubiales. L’ex presidente federale infatti non ha trovato l’appoggio nemmeno dei suoi uomini più fidati. La Uefa non ha formalmente lasciato alcuna dichiarazione ma, secondo quanto scriveva Marca qualche giorno fa, Ceferin ha chiamato Rubiales per “consigliargli” di dimettersi:
“Neppure la sanzione della Fifa [ha smosso Rubiales], ma tutto è cambiato all’improvviso ed è successo in seguito ad una chiamata di Aleksander Ceferin. Al di là di parte della sua famiglia, Rubiales è rimasto solo. Socialmente e sportivamente. Il suo atteggiamento non lo ha compreso assolutamente nessuno”.
Dimissioni che poi sono arrivate all’indomani dell’intervista che Rubiales ha concesso a Piers Morgan nella quale dichiarava:
«Ogni volta che ne ho l’opportunità chiedo scusa. Se potessi evitare l’errore, lo eviterei. È chiaro che avevo torto, è evidente, e l’ho detto fin dall’inizio. È stato un atto congiunto reciproco, arrivato per caso. Quando siamo scesi, eravamo molto emozionati. Non c’era alcuna intenzione o connotazione sessuale. Un presidente non può comportarsi così. Un presidente può abbracciare ma in modo più diplomatico. Nel momento in cui finirò questa intervista dirò alle mie figlie che mi dimetto».