Al Giornale: «Il successo è quando hai raggiunto i tuoi obiettivi e ti senti soddisfatto di quello che hai fatto. A Marcell non devo consigliare nulla»
Filippo Tortu, il primo sprinter italiano a scendere sotto i 10 secondi, ha rilasciato un’intervista a Il Giornale. Al momento sta recuperando da un infortunio alla spalla in vista dei prossimi Mondiali in programma tra il 19 e il 27 agosto.
A Grosseto l’Italia dei velocisti ha conquistato la qualificazione per la 4×100 a Budapest
«Siamo stati per primi noi ragazzi a chiedere al professor Di Mulo (responsabile del settore velocità azzurra, ndr) di gareggiare a Grosseto. Perché eravamo sicuri di poter fare un buon tempo. L’abbiamo cercato, voluto e sognato».
I prossimi obiettivi dello sprinter:
«Il primo è centrare la finale mondiale sui 200 a Budapest. L’anno scorso a Eugene l’ho mancata per 3 millesimi. Quella è una cosa che ancora non digerisco, anche se ho dato tutto me stesso. L’altro obiettivo è quello di correre sotto i 20”. Non è ancora successo e, devo essere sincero, non mi sono neanche avvicinato».
Tortu ha 25 anni e guardando indietro al Filippo 18enne gli direbbe di puntare più in alto:
«Se fossi nel Filippo 18enne non metterei la firma per quello che ho fatto. Voglio fare ancora di più, anche se mai mi sarei aspettato di poter vincere un’Olimpiade. Era un sogno. In mezzo, sono sceso sotto i 10” e sono andato in finale sui 100 metri ai Mondiali, mentre l’anno scorso ho preso la medaglia sui 200 agli Europei. Di cose ne ho fatte e non penso di aver lasciato nulla per strada».
Sulla concezione di “successo”:
«Il successo per me non è quando acquisisci notorietà e fama dopo che consegui dei risultati. Il successo è quando hai raggiunto i tuoi obiettivi e ti senti soddisfatto di quello che hai fatto. Io ho ancora tanti obiettivi da conquistare e il mio rapporto con il successo è lo stesso di quando ho iniziato a correre».
Tra un anno ci saranno le Olimpiadi di Parigi, come ci arriva Tortu?
«Arrivarci da campione olimpico sarà diverso rispetto a Tokyo, la mia prima Olimpiade. Un anno è poco e prima ci sono gli Europei di Roma, una tappa per noi importante. A Parigi bisognerà puntare all’obiettivo di una finale olimpica, sia individuale che in staffetta. Poi si vedrà. Ma prima voglio cambiare rotta all’interno di questa stagione che non sta andando bene».
Su Marcell Jacobs:
«A Marcell non devo consigliare nulla. Purtroppo gli infortuni fanno parte del lavoro dello sportivo. Gli auguro di risolvere al più presto tutti i problemi».