Meno di un mese fa, a Stoccarda, è finito in lacrime, oggi affronterà Alcaraz. Ha dovuto anche sopportare le critiche per la relazione con la Satta
L’Equipe scrive di Matteo Berrettini in un pezzo dal titolo “la rinascita del colosso a Wimbledon“. Meno di un mese fa, a Stoccarda, è finito in lacrime. A Wimbledon è rinato e oggi sfiderà il numero uno al mondo, Carlos Alcaraz, negli ottavi di finale.
Sabato, dopo la vittoria contro Zverev in tre set, Berrettini si è lasciato andare ad “un grido di rabbia, un piacere assordante“. Con la bocca aperta e la “postura da animale“, Berrettini “è sembrato espellere in un ululato, in una volta sola, tutte le miserie passate e inghiottire, al contrario, un intero mondo di delizie di cui era stato privato per quasi un anno“. Per uno che nel 2021 ha giocato la finale del torneo non ci sarebbe nulla di strano, ma Berrettini ha vissuto momenti difficili, martoriato dagli infortuni. Un anno costellato di dolori e brusche frenate.
Soprattutto la sconfitta in Germania, contro Sonego, è stata uno shock.
“Berrettini aveva lasciato il campo portando sulla schiena una borsa in cui danzavano tutti i dolori del mondo”.
Contemporaneamente, “ha dovuto anche subire gli assalti social e il tono acerbo della stampa italiana, che ha presentato spesso il suo rapporto con l’influencer e presentatrice televisiva Melissa Satta come il primo motivo della sua mancanza di risultati“.
Arrivato a Wimbledon pieno di incertezze, come lui stesso ha confessato («Non ero nemmeno sicuro se avrei giocato. Pensavo di non essere pronto»), “la cicatrice si è chiusa“. Ora affronterà Alcaraz “senza altra aspettativa che soffiare sulla brace e prolungare il piacere” e con “l’indubbia certezza di sentirsi vivo, di nuovo“.