Il giornale inglese: in passato hanno giocato figli di dittatori (Gheddafi), giocatori coinvolti nelle scommesse, ora la situazione è cambiata persino lì
Mason Greenwood potrebbe venire a giocare in Italia. Le accuse nei confronti del calciatore inglese sono state ritirate, ma per The Athletic è probabile che impiegherà molto tempo per tornare in campo. Oppure, se tornerà in campo, non sarà facilmente accettato. Nemmeno in Italia, come riporta il giornale sportivo:
“La Serie A non è sempre stata la più scrupolosa delle leghe. I suoi club hanno ingaggiato figli di dittatori (il riferimento, immaginiamo, è a Gheddafi, ndr) e riabilitato giocatori coinvolti in scandali di partite truccate. Negli ultimi tempi, però, il massimo campionato italiano è diventato più consapevole di sé, più sensibile alla propria immagine e più propositivo nelle cause che promuove”.
Tra diverse collaborazioni, la Serie A cura la sua immagine esterna. Tuttavia, la presenza di un giocatore accusato, in passato, di violenza non sarebbe funzionale all’obiettivo della lega.
“La Serie A ha dedicato al tema una giornata in ognuna delle ultime sei stagioni. Nel febbraio di quest’anno, i giocatori e gli ufficiali di gara sono scesi in campo con una linea di vernice rossa sulle guance, simbolo di tali abusi fisici. Un video è stato anche riprodotto su grandi schermi negli stadi su e giù per il paese e trasmesso anche dai partner di trasmissione nazionali della lega. Presentava Alessandro Del Piero e Marco Materazzi e le atlete olimpioniche Elisa Di Francisca e Marta Pagnini, che chiedevano che la violenza contro le donne fosse mostrata con il colore rosso, espellendola dalla società”.
L’ipotesi che fa l’Athletic è parallela alla storia di un altro giocatore. Manolo Portanova veniva accusato per violenza e il Genoa si rifiutava di farlo giocare.
“In modo evidente, Portanova non gioca per il Genoa dall’inizio di dicembre e quando a gennaio sono emerse notizie di un possibile trasferimento in prestito al Bari, squadra di serie B, c’è stata una reazione negativa sui social media”.
Per poi aggiungere:
“All’inizio della stagione, il presidente del club barese Luigi De Laurentiis, figlio del proprietario del Napoli Aurelio, aveva annunciato un’iniziativa per celebrare a novembre la Giornata internazionale contro la violenza contro le donne”.
In conclusione, per Greenwood la Serie A potrebbe non essere il luogo giusto dove dimostrare di essere il contrario di come lo descrivono le accuse.