“Dopo pochi minuti l’Arsenal stava già ansimando. Mai vista prima un’intersezione così di talento, fitness, movimento, chimica”
“Il più raffinato degli strangolamenti sportivi“, lo chiama il Guardian. Che identifica al minuto 25 l’esatto istante in cui “è diventato non solo chiaro ma assolutamente inevitabile che il Manchester City stesse battendo l’Arsenal”. Quando, cioè, “Rob Holding è uscito sfrecciando all’impazzata, come una goccia d’acqua su una padella calda, mentre Kevin De Bruyne si è avvicinato alle sue spalle, un momento di totale panico posizionale, quando la partita sembrava improvvisamente cedere di fronte a quella pressione celeste”.
“Il disfacimento – scrive Barney Ronay – è iniziato nei primi 10 minuti, i primi cinque, forse i primi secondi, quando all’improvviso l’aria sembrava essere stata risucchiata dal tetto dello stadio, e l’Arsenal stava già ansimando, roteando, cercando di trovare spazio e tempo, un punto d’appoggio in questa cosa”.
Rende abbastanza l’idea del dominio City. “Le squadre di Pep Guardiola hanno sempre puntato sul controllo, sulla padronanza dello spazio, senza dare aria all’avversario per respirare. Questa è sicuramente la versione più livida, concussiva e dura di quel modello fino ad oggi”. Il suo City è elettrizzante da guardare, ma non nel modo fluido e decorativo delle iterazioni precedenti”.
Nascono successive le solite domande: “questa squadra è la migliore, la più implacabile, la più brillantemente efficace che la Premier League abbia mai visto? Probabilmente sì. Ma sembra anche qualcosa di diverso, un esempio davvero raro di quanto questo sport di squadra incredibilmente complesso possa avvicinarsi a un dominio fisico e tecnico totale“.
“Imbattibile è una parola sciocca nello sport. Lo sport riguarda il gioco, le variabili, i colpi di scena, un luogo dove chiunque può ancora battere chiunque”. Ma davvero si possono battere questi? “In sette anni il City ha creato un’intersezione così sorprendentemente di alto livello di talento, fitness, movimento, chimica, gioco di sistemi“.
E Ronay dice che ormai la macchina di Guardiola s’è ripulita delle imperfezioni delle versioni precedenti: “Quelle note di goffaggine, compromessi nel design, non ci sono più. Il City ha prodotto qualcosa di assolutamente avvincente e assolutamente dominante”.