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Margherita Agnelli denuncia che il testamento della madre è falso (Il Fatto)

Si ritiene dubbia la veridicità delle firme. La notizia è emersa ieri durante un’udienza della secondogenita di Gianni contro i figli (gli Elkann)

Margherita Agnelli denuncia che il testamento della madre è falso (Il Fatto)
Fiat Chrysler Automobiles (FCA) Chairman John Elkann poses following the presentation of the Jeep Avenger 4Xe Concept, on the first day of the 2022 Paris auto show on October 17, 2022. (Photo by Eric PIERMONT / AFP)

Margherita Agnelli contesta la validità del testamento svizzero di sua madre, Marella Caracciolo Agnelli. Lo racconta Il Fatto Quotidiano. Il suo legale ha presentato, nelle scorse settimane, al Tribunale di Torino, una querela civile “di falso”.

“Margherita Agnelli, con un’istanza del suo legale Dario Trevisan, ha presentato nelle settimane scorse al Tribunale di Torino una querela civile “di falso” riguardo al testamento svizzero di sua madre, Marella Caracciolo Agnelli. La notizia è emersa ieri mattina a Torino durante un’udienza pubblica della causa che la secondogenita di Gianni Agnelli ha avviato contro i tre figli nati dal suo primo matrimonio con lo scrittore Alain Elkann: John (l’attuale presidente di Exor e dunque al vertice di tutte le partecipazioni della ex galassia Fiat), Lapo e Ginevra”.

Il legale di Margherita ha chiesto una consulenza grafologica poiché ritiene che sia dubbia “la veridicità delle firme”.

“Il doppio esame grafologico – effettuato però solo su delle fotocopie – è univoco. La prima firma del testamento è definita “autografa, ma con margini d’incertezza”. La seconda è giudicata: “apocrifa, con grado di probabilità”. La terza (una sigla con le iniziali “M.C.A .”, all’età di 87 anni) è indicata come “apocrifa, con elevata probabilità””.

Il Fatto continua:

“la mossa più clamorosa di cui si è saputo solo ieri e che chiede di accertare, ex art. 313 del Codice di Procedura civile, l’eventuale “falsità di un atto pubblico o di una scrittura privata riconosciuta, autenticata o verificata”. Un accertamento che dovrà essere compiuto non dal giudice monocratico che sta istruendo la causa sull’eredità, Nicoletta Aloj, ma da un collegio del Tribunale civile con la partecipazione però di un pubblico ministero: in un
incrocio tra procedura civile e penale. Acquisendo se necessario ulteriore documentazione e decidendo soprattutto se sentire il notaio e anche i cinque testimoni che si sono alternati tra il 2011 e il 2014 per certificare le volontà testamentarie di Marella Caracciolo”.

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