In conferenza: «Se lui è frustrato lo sono anche io. Sicuramente a volte nella vita ci si sente anche frustrati. È colpa nostra se tocca poche palle»
L’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Bournemouth.
«La condizione fisica c’è, ma dobbiamo essere cauti».
A Guardiola è stato chiesto come mai Haaland intervenga così poco nel gioco.
«È colpa nostra. Erling è stato bravo per tutta la stagione. Quando finisce la partita, un secondo dopo, so se era coinvolto o meno e chi avrebbe dovuto essere più coinvolto o meno. Non ho bisogno di numeri o statistiche, lo so esattamente. Ma dipende da noi. Dobbiamo cercarlo un po’ in più».
Haaland è frustrato? Gli è stato chiesto. Guardiola risponde:
«Ne abbiamo parlato tante volte, ma passerà. Quello dell’attaccante è il ruolo più difficile. Va bene, se è frustrato lo sono anch’io. Sicuramente a volte nella vita ci si sente anche frustrati. La felicità è sopravvalutata».
Contro il Lipsia non ci sono state sostituzioni.
«Non so se fare le sostituzioni abbia a che fare con la tattica, il 4-3-3, il 4-2-3-1, o qualunque sia il numero di telefono. Non mi preoccupa. De Bruyne non c’era, Laporte e Stones non c’erano… Nel secondo tempo volevo cambiare: forse Phil Foden o Julián Álvarez vicino a Haaland. Dopo il gol siamo stati bravi. Quando la situazione va bene, non mi piace cambiare normalmente. Quando non mi piace quello che vedo, lo faccio».
A Guardiola è stato chiesto quanti aspiranti allo scudetto ci siano:
«Basta guardare la classifica per scoprirlo. Speravo che quando fossi arrivato qui tutti mi avrebbero avvertito che questo non è lo stesso della Spagna o della Germania, benvenuto nel Regno Unito. Sfortunatamente, è stata una corsa a due cavalli, ma ora c’è finalmente dell’altro».