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Spalletti: «se fossero rimasti Mertens, Koulibaly o Fabian, avremmo fatto lo stesso un grande campionato»

In conferenza: «Abbiamo vinto grazie a due azioni individuali e dobbiamo riuscire a segnare come squadra»

Spalletti: «se fossero rimasti Mertens, Koulibaly o Fabian, avremmo fatto lo stesso un grande campionato»
Db Reggio Emilia 17/02/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha risposto alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa al termine della sfida con il Sassuolo

Un calo nel secondo tempo?

«Abbiamo fatto bene sia nel primo che nel secondo tempo e ci eravamo creati le possibilità anche per fare altri gol, però i gol li abbiamo fatti su due giocate di qualità individuale che fanno parte del bagaglio del calciatore, non ci è riuscito invece di farli sul gioco del collettivo. E questo è quello che bisogna fare perché quando il calciatore forte non funziona è la squadra che ti salva, meglio che ci sia il collettivo che un calciatore che fa giocate importanti. A essere pignoli questo è il problema, però la squadra si era costruita la possibilità di fare altri gol e poi, sempre per essere pignoli,  quando la palla arriva vicino alla nostra palla di rigore non riusciamo a percepire lallerò del pericolo e non siamo così feroci come meriterebbe la situazione. però stasera grandissima vittoria e grandissima partita. A paragone con le ultime questa è stata la migliore dal punto di vista dello scorrimento della gara, però l’abbiamo vinta con la leggerezza di farfalla di Kvara e poi con il gol incredibile di Osimhen»

Regalo per le sue mille panchine?

«Devo pensare al sonno perso da recuperare perché l’esperienza serve soltanto per saper riconoscere quelle cose che devi andare a prendere che ti passano davanti, non per dire questa cosa la so già, ma per capire quelle che non sai»

Si divertono più i giocatori a giocare o lei a vederli?

«Quando si tiene palla ci si diverte tutti perché poi si soffre di meno perché è meno facile prendere gol»

Come sceglie chi gioca tra Olivera e Rui? Quanto ha inciso l’azzeramento delle gerarchie estive?

«Oliveira e Rui sono due calciatori un po’ differenti, ma diventa difficile poterlo fare con calciatori come Kim e Rrahmani. Da altre parti diventa un po’ più facile. Quando ha palla le scelte di Mario Rui non si discutono, dal punto di vista fisico Oliveira ha un impatto diverso. Cui vogliono tutti e due, l’essenziale è che non ragionino come i calciatori deboli pensando che contino solo i minuti in cui non giocano. Bisogna sempre fare un discorso di collettivo. Stasera anche Zerbin ha fatto 5 minuti ma fatti bene facendo vedere che si è allenato bene e che è un giocatore che può giocare in qualsiasi squadra di serie A. Sono convinto che se fossero rimasti calciatori dell’anno scorso come Mertens, Koulibaly o Ruiz avremmo fatto lo stesso un grande campionato perché questa stagione è figlia di quella passata. Ad alcuni ci vogliono 3-4 anni per vincere, io in un anno dovevo vincere, vabbè che io vi sto sul cazzo, però questa è una cosa che andrà un po’ modificata»

Su Osimhen?

«Osimhen sembra che sia tutto a posto per i primi accertamenti» 

Una dedica della sua partita numero mille?

«A tutti quei calciatori che hanno avuto la disponibilità di apprezzare il lavoro e il modo di lavorare dandoci una mano per fare più vittorie possibili. In questo caso ai tifosi del Napoli perché anche stasera lo stadio era pieno di tifosi e di persone che vogliono bene al Napoli»

Ora si può pensare alla Champions

«Questa vittoria è diversa da altre per la forza dell’avversario e forse sono troppo pignolo io quando dico che dobbiamo avvertire meglio il pericolo in certi momenti. Questa vittoria ha un valore importante che ci permette anche di preparare meglio la partita di martedì. Abbiamo le nostre certezze e le porteremo in campo»

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