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Diritti tv Champions, le offerte dei broadcaster italiani non bastano: l’Uefa vuole 400 milioni

Su Milano Finanza. Amazon, Dazn, Sky, Mediaset e Rai ci riproveranno domani. Ma qualcuno potrebbe tirarsi indietro per puntare tutto sulla Serie A

Diritti tv Champions, le offerte dei broadcaster italiani non bastano: l’Uefa vuole 400 milioni
Db Barcellona 12/10/2022 - Champions League / Barcellona-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: telecamera pallone

Ieri sono state presentate le offerte dei broadcaster italiani per i diritti tv della Champions League. Secondo quanto scrive Milano Finanza, nessuna di esse ha soddisfatto la Uefa, che chiede 3-400 milioni. Per questo motivo, Amazon, Dazn, Sky, Mediaset e Rai riproveranno domani. Ma qualche contendente potrebbe non presentarsi, per puntare tutto sull’offerta per le partite di Serie A.

Il quotidiano finanziario scrive:

“La partita per i diritti tv della Champions League va ai supplementari. Secondo quanto appreso da Milano Finanza, l’Uefa non è stata soddisfatta dalle offerte pervenute ieri mattina dai broadcaster italiani e avrebbe deciso di optare per un secondo giro di offerte (migliorative) giovedì, giorno in cui l’organo europeo avrebbe dovuto comunicare i risultati dell’aggiudicazione. Il nodo è la distanza tra prezzo atteso e offerto. L’Uefa punta a raccogliere una cifra ben superiore a quella ottenuta con la scorsa asta (220 milioni); le attese, secondo i ben informati, dovrebbero aggirarsi tra 300 e 400 milioni di euro. Nella mattinata di ieri, però, i partecipanti all’asta, ossia Amazon, Sky, Mediaset, Rai e Dazn, non avrebbero offerto quando l’organo presieduto da Aleksander Ceferin si attendeva”.

Milano Finanza prosegue:

la sfida per i diritti a trasmettere i match di Champions League è legata a doppio filo a quella per i diritti della Serie A. qualora i broadcaster fossero chiamati ad alzare la posta per le partite di Champions, è probabile che questi siano poi costretti a sottrarre risorse all’offerta per trasmettere le partite di Serie A, innescando così un braccio di ferro tra Lega e Uefa. Anche per questo motivo è possibile che giovedì almeno un broadcaster non si presenti al tavolo delle offerte o consegni una busta con valori volutamente bassi perché deciso a dare priorità ai diritti per la Serie A”.

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