Era con i felsinei la disfida
al punto del timore manifesto
e l’aere già anelava nostre grida.
Fu lì che ‘l mio Milik, proprio per questo,
la grazia e la potenza dell’eletto,
poi diede in pasto al popolo suo gesto.
Venne la sfera in corridoio perfetto
che ‘l Capitano mio vide con classe
indi lanciò Arkadione: fatto, detto.
“Novantanove” come se volasse
anticipò l’estremo bolognese
tocco di fin, goduria per le masse.
La sfera di misura porta prese.
Entrò possente Arkadio nei suoi panni
d’eroe della mia gente. Che lo rese.
Che gradinata spoglia non v’inganni:
ora si va a scalar d’azzurro piglio
le vette, nostre amiche di quest’anni.
Ci siamo. E gli altri a scuse fanno appiglio.
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