«In Viminale eviterebbero un provvedimento considerato “spropositato”». Ha detto: «Mi riservo di farlo a breve»
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi prende tempo rispetto alle sanzioni dopo gli scontri ultras napoletani e romanisti a Badia al Pino.
Il timore è che la questione sia proprio come quella che aveva scritto Piccirillo qualche giorno fa. Come se tutta la questione fosse un gioco fra guardie e ladri a cui non sarà mai apposta la parola “Game Over“.
Il dubbio arriva dopo l’approccio attendista di Piantedosi che fra ragionamenti politici e altri di carattere più burocratico valuta lo stop alle trasferte per i tifosi delle due squadre in questione.
Scrive il Corriere dello Sport:
“Le riflessioni del ministro Matteo Piantedosi proseguono. Sono ragionamenti anche politici, ovviamente (un ministro deve pur farli…), perché gli scontri di domenica a Badia al Pino hanno mostrato al Paese la faccia peggiore del calcio […]. Il pugno duro annunciato nell’immediato dal capo del Viminale slitta ancora e la sensazione è che qualche dubbio di opportunità sottoposto dai tecnici e dai più vividi consigliere, possa aver portato verso il congelatore quello che fino a pochi giorni fa sembrava un provvedimento scontato: il divieto di trasferta per uno o più partite ai tifosi partenopei e giallorossi.”
Il quotidiano riporta anche le parole del ministro Piantedosi: «Stiamo valutando. Credo che una serie di Daspo possano essere emessi. Sto valutando provvedimenti e mi riservo di farlo a breve. Mi riservo di vedere i risultati del lavoro del comitato di analisi, ma non escludo provvedimenti. Ci sono in corso accertamenti. Noi ci muoveremo nelle direzioni della tutela generale dell’ordine pubblico e nell’individuazione delle responsabilità».
L’odore di supercazzola è forte. Per onore di cronaca però si segnala anche l’intervento del sindaco Manfredi che ha fatto sapere che un divieto a tutta la tifoseria del Napoli sarebbe una vera ingiustizia.
“Non a caso, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ieri ha detto di augurarsi «che non si penalizzino i tanti sostenitori che seguono la squadra anche in trasferta e che non hanno nulla a che fare con quei tifosi violenti». In Viminale eviterebbero volentieri di adottare un provvedimento considerato (a torto o a ragione) “spropositato”, che potrebbe creare malumori politici.”