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Kyrgios: «La mia vita era fuori controllo, bevevo tutte le sere»

«Per la mia salute mentale, non potrei mai giocare tutto l’anno. La mia vita è cambiata nel 2014, dopo la vittoria su Nadal a Wimbledon»

Kyrgios: «La mia vita era fuori controllo, bevevo tutte le sere»
2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Nick Kyrgios ONLY ITALY

A parlare è Nick Kyrgios, controverso tennista australiano, famoso oltre che per le sue imprese, per le sue sfuriate in campo e i gesti non proprio “british”.

Kyrgios è il protagonista del documentario Netflix “Break Point”, la stessa docuserie stroncata dal Telegraph nel quale il finalista di Wimbledon 2022 ripercorre la sua travagliata vita e la sua sua carriera, fra problemi mentali, gestione della fama e la tendenza ad abusare con l’alcol.

Parlando con il New York Post ha anticipato qualcosa della serie in onda su Netflix:

«I primi quattro o cinque anni della mia carriera sono stati molto caotici. Quando Horse (Horsfall) era in tour con me a prendersi cura di me, quando praticamente solo lui si prendeva cura di me, la mia salute mentale peggiorava ogni settimana. La mia vita era un po’ fuori controllo, bevevo tutte le sere» .

Mentre Kyrgios racconta alcuni episodi, Horsfall, manager del tennista, è accanto a lui:

«Avevo la tua posizione sul mio telefono e alcune mattine cercavo fisicamente dove eri, in quale hotel eri, in quale casa stavi prima dei tornei, prima di una partita. È stato difficile».

Il tennista ha poi continuato:

«Ho pensato, ‘OK, non posso continuare a farlo. Devo essere più gentile con me stesso”. Per la mia salute mentale, non potrei mai essere uno di quei giocatori che giocano tutto l’anno. Non potrei farlo. Apprezzo troppo la mia famiglia, i miei amici più cari e mettere il tennis prima di questo. Non credo sia salutare, non ho alcuna aspettativa per le mie partite. Voglio solo uscire, giocare e divertirmi, togliere la pressione e poi potremo vivere una vita più normale. È molto meglio così, questo è sicuro».

La svolta è avvenuta dopo una partita con Nadal, a Wimbledon:

«Non sapevo davvero quanto fossi bravo. Quando avevo 17 anni, pensavo di aver avuto uno scatto di crescita. La mia vita è cambiata con la mia grande vittoria nel 2014 a Wimbledon contro Nadal. Sono passato da nessuno che sapeva chi fossi a persone accampate fuori casa. Quella partita ha cambiato tutto».

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