Il tennista di cristallo non dovrebbe saltare gli Australian Open. «La sensazione è che il corpo del giovane Sinner debba ancora assestarsi»
Il tennista di cristallo, Jannik Sinner. Si è fatto male un’altra volta al terzo incontro della stagione. Scrive il Corriere dello Sport:
Allarme no, preoccupazione sì. Jannik Sinner, al terzo match della stagione, ha già subìto il primo infortunio del 2023. Nel match di quarti di finale dell’ATP 250 di Adelaide, sul punteggio di 5-4 40-40 nel primo set contro Sebastian Korda, l’azzurro ha sentito un dolore all’anca dopo essersi allungato in risposta in maniera innaturale.
Ha finito col perdere 7-5 6-1. Non dovrebbe saltare gli Australian Open come invece Alcaraz che ha dichiarato forfait.
L’ennesimo problema fisico, dopo i tanti stop forzati nel 2022, porta però inevitabilmente a riflettere sul presente e sul futuro dell’azzurro.
Nonostante tutto lo staff abbia lavorato in chiave prevenzione,
la sensazione è che il corpo dell’altoatesino non regga ancora al 100% lo stress atletico a cui il circuito tennistico lo costringe e a cui, per eccesso di voglia e coraggio, si auto-costringe.
«Il problema è che Sofia Goggia, che mentalmente potremmo associare a Jannik Sinner, si rompe la mano si opera e può comunque sciare a vincere. Un tennista, se si fa male, non ha chance». Parola di Stefano Baraldo, preparatore fisico di grande esperienza che in passato ha lavorato, tra gli altri, con Flavia Pennetta e Potito Starace.
Il Corsport ricorda che
Sinner è stato recentemente definito da L’Equipe “la delusione del 2022” nonostante a 21 anni, e con una serie infinita di infortuni, abbia chiuso l’anno al numero 15 del mondo. Una sentenza dura e ingenerosa, che aggiunge pressione a chi ne ha già tanta.
Gli infortuni di Sinner sono però tanti, frequenti e in zone diverse del corpo: dalle caviglie alla mano, dalle vesciche al ginocchio sino ad arrivare all’anca. Alcuni problemi (vesciche e ginocchio) paiono definitivamente risolti, ma la prevenzione dovrà continuare a essere una priorità.
La sensazione è che il corpo del giovane Jannik Sinner debba ancora assestarsi e che il futuro porterà anche a una importante e necessaria crescita muscolare (forse oggi ancora troppo rischiosa da mettere in atto?). Il tennis moderno non lascia tempo agli esperimenti, bisogna scendere in campo per 70-80 partite all’anno e gestire al meglio le difficoltà. La bravura, per il team Sinner e per lo stesso Jannik, sarà capire il momento in cui rifiatare, perché tirando troppo la corda alla fine si corre il rischio di spezzarla.