Lo racconta Guillermo Blanco a La Nacion: il Boca era in viaggio in Costa d’Avorio, Diego era stanco. Pelé gli scrisse una lettera accorata
Diego Armando Maradona e Edson Arantes do Nascimento si sono amati un po’. Poi odiati. Poi hanno fatto pace. La loro vita asincrona – sono state due leggende ad incastro, miti di periodi solo prossimi – è piena di aneddoti, di scontri, di cose orribili dette in pubblico. Tra le tante ce n’è uno che ricorda a La Nacion, Guillermo Blanco, storico giornalista argentino: Maradona voleva smettere di giocare, Pelé lo convinse a non fare cavolate.
Nel novembre 1981, il Boca va in Costa d’Avorio per una tournée. Blanco – che poi gli farà anche da addetto stampa – accompagna Maradona, e racconta quello che Diego gli disse in quel viaggio: che era stanco e che “pensava di smettere”. Blanco scherzava: “Vuoi smettere di fumare? Prima devi iniziare!”. Ma Diego insisteva: “Lascio il calcio”. La storia arriva alle orecchie di Pelé, che gli invia una lettera accorata affinché ci ripensi. Mise una buona parola, Pelé. La migliore.
Il primo incontro tra i due è datato 1979. A gennaio Maradona gioca il Mondiale Under 20. Erano i tempi della prima copertina della rivista El Grafico. Diego aveva un altro sogno, oltre a quello di essere un campione del mondo: “Volevo incontrare Pelé”, disse a Guillermo Blanco. Per incontrarsi davvero ci vollero altri tre mesi. Dopo aver giocato con l’Huracan, il rappresentante di Diego, Jorge Czyterspiller, e il papà lo portano in aereo a Rio de Janeiro. Pelé li aspettava nella sua casa di Copacabana. E’ lì che viene scattata la storica fotografia di Ricardo Alfieri, quella con la chitarra. Non finì in copertina, quella foto. Perché Víctor Galíndez aveva mantenuto la corona mondiale dei pesi medi e a lui diedero la prima pagina. Maradona portò a casa da quell’incontro un pallone, una maglia del Brasile e un orologio di Pelé.