Roberta Metsola, il presidente dell’Eurocamera: «La democrazia europea è sotto attacco»
Il presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola ha aperto la Plenaria del Parlamento europeo con una dichiarazione sul Qatargate, il presunto caso di corruzione da parte del Qatar all’interno del Parlamento europeo.
«Non è esagerato dire che gli ultimi giorni siano stati i più lunghi della mia carriera. Sono infuriata, dispiaciuta, e questi sono i sentimenti che accompagnano la mia determinazione a rafforzare quest’istituzione. L’europarlamento è sotto attacco, la democrazia europea è sotto attacco».
L’indagine della procura federale e della polizia federale è volta a indagare sul sospetto che terze parti in posizioni politiche e/o strategiche nel Parlamento europeo abbiamo ricevuto ingenti somme di denaro o doni per influenzare le decisioni dello stesso Parlamento.
In questi giorni la giustizia belga ha convalidato l’arresto e confermato le accuse per quattro persone fermate. Tra queste ci sono l’ex eurodeputato socialista Pier Antonio Panzeri, il suo ex assistente Francesco Giorgi, la vice presidente greca del Parlamento europeo Eva Kaili e il responsabile della ong Niccolò Figà-Talamanca.
Metsola ha continuato
«I nemici della democrazia per i quali l’esistenza stessa di questo Parlamento è una minaccia, non si fermeranno davanti a nulla. Questi attori maligni, legati a Paesi terzi autocratici, hanno presumibilmente armato Ong, sindacati, individui, assistenti ed eurodeputati nel tentativo di sottomettere i nostri processi. I loro piani maligni sono falliti. I nostri servizi, di cui sono incredibilmente orgogliosa, collaborano da tempo con le autorità giudiziarie e di polizia nazionali competenti per smantellare questa presunta rete criminale».
Metsola ha spiegato anche quali siano state le misure per mettere in sicurezza l’Europa e collaborare alle indagini.
«Abbiamo agito in sintonia con le autorità per garantire il rispetto di tutti i passaggi legali, la conservazione di tutte le informazioni e, ove necessario, la messa in sicurezza delle apparecchiature informatiche, la sigillatura degli uffici e la possibilità di effettuare perquisizioni domiciliari. Lo scorso fine settimana ho accompagnato un giudice e la polizia belga, come previsto dalla Costituzione belga, a una perquisizione domiciliare»
Non si fermano intanto le indagini della procura belga, altre perquisizioni quest’oggi sono state effettuate anche in Italia, a Milano e Calusco D’Adda, in provincia di Bergamo, a carico di Antonio Panzeri. Le nuove perquisizioni hanno portato al sequestro di supporti informatici e documenti, oltre alla somma di 17 mila euro in contanti trovati nell’abitazione in provincia di Bergamo.