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La Juve incassava le agevolazioni fiscali sugli stipendi non pagati (Messaggero)

Il club bianconero ha sfruttato la norma sul “rientro dei cervelli” prevista dal decreto crescita del 2019 per calciatori come Buffon. Incentivi non dovuti 

La Juve incassava le agevolazioni fiscali sugli stipendi non pagati (Messaggero)
Db Torino 02/03/2021 - campionato di calcio serie A / Juventus-Spezia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluigi Buffon

Sugli stipendi non pagati ai calciatori, la Juve incassava i milioni delle agevolazioni fiscali. Il club bianconero ha sfruttato la norma sul “rientro dei cervelli” per calciatori come Buffon. Ma gli incentivi non erano dovuti, dopo la sospensione degli ingaggi per Covid. È un altro elemento che emerge dagli atti della procura di Torino, scrive il Messaggero.

“Mentre i vertici bianconeri nascondevano dai bilanci le perdite, iscrivendo gli stipendi dei giocatori negli anni successivi, il club usufruiva di un regime fiscale agevolato: il cosiddetto “Rientro dei cervelli” previsto dal decreto crescita del 2019, che prevede un abbattimento dell’imponibile del 50 per cento ai fini Irpef nel caso di calciatori professionisti che tornino dall’estero dopo almeno due anni. E la Juve lo aveva applicato, tra gli altri, per il ritorno di Gigi Buffon”.

Per la stagione 2019-20, la Juve, con l’intermediazione di Chiellini, la Juve aveva chiesto ai giocatori di rinunciare ad una mensilità, con l’accordo che le altre tre sarebbero state pagate dalla successiva stagione.

“Anche sotto forma di incentivo all’esodo (in caso di trasferimento del calciatore) e a prescindere dalla ripresa futura del campionato. Un modo per “sistemare” il bilancio nascondendo le perdite. Proprio sulla base di questa “premessa” falsata, anche l’applicazione della norma sul “Rientro dei cervelli” – secondo l’accusa – risulta inficiata, e quindi sbagliata. Si legge negli atti: «Gli accertamenti svolti dalla Finanza hanno dimostrato che sono state contestualmente predisposte le scritture di riduzione e di successiva integrazione successivamente: le scritture di riduzione sono state depositate presso Lega nazionale professionisti serie A nel maggio 2020, con effetti sul bilancio d’esercizio al 30 giugno 2020 per una “riduzione” complessiva pari a euro 89.356.333 (ovvero pari a euro 84.639.840 in caso di applicazione, per taluni calciatori, di regime fiscale agevolato, cosiddetto “rientro dei cervelli”». Due mesi dopo, presso la Lega sono state depositate le integrazioni, con effetti sul bilancio d’esercizio del 2021 «per una integrazione pari a complessivi euro 64.221.937 (ovvero pari a euro 60.684.568 in caso di applicazione, per taluni calciatori, del regime fiscale agevolato da corrispondere nelle stagioni sportive 2020/2021 e 2021/2022». Somme alle quali va aggiunta l’integrazione di un milione e 605mila euro riconosciuta a Buffon ed inclusa nella parte fissa della retribuzione del calciatore per la stagione 2020-2021. Alla fine «la somma realmente rinunziata» dai giocatori, scrive il consulente, è dunque pari ad euro 25 milioni e 134 mila euro. Quasi 24 milioni con le riduzioni fiscali”.

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