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In Italia li chiamiamo fuoriclasse, ma i big della Serie A in Qatar sono solo comparse (Messaggero)

Da noi vengono esaltati, al Mondiale sono giocatori anonimi. Si salvano in pochi. Una cosa che dovrebbe far riflettere sul reale valore del campionato  

In Italia li chiamiamo fuoriclasse, ma i big della Serie A in Qatar sono solo comparse (Messaggero)
Mg Londra (Inghilterra) 01/06/2022 - Finalissima 2022 / Italia-Argentina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Angel Di Maria-Paulo Dybala

In Italia li chiamiamo fuoriclasse, ma i big della Serie A in Qatar sono solo comparse (Messaggero)

Com’è triste il Mondiale in Qatar per le stelle della Serie A, scrive Il Messaggero. Un po’ quello che abbiamo scritto noi del Napolista ieri: il Mondiale ha ridimensionato gli osannati del campionato italiano. Da Lukaku a Lautaro, da Leao a Dybala passando per Paredes e Di Maria. Le uniche eccezioni sono Dumfries e Szczesny, e i francesi e Amrabat. Anonimi anche i giocatori napoletani.

Il Messaggero scrive dello stesso tema affrontato dal Napolista. Cita Lukaku, che è stato il principale responsabile della disfatta del Belgio eliminato dal Mondiale.

Accolto come il salvatore della patria belga, è finita invece con quattro errori sotto porta del centravanti dell’Inter, due di questi degni della prossima sigla di Mai dire gol, ai quali sono seguite tante lacrime e un pugno sferrato contro la panchina da far invidia al Tyson dei tempi belli, visto che ha distrutto uno dei vetri di rivestimento”.

E fa anche i nomi degli altri, allargando il discorso.

Ma il flop di quelli che nella nostra serie A vengono definiti con una facilità irrisoria campioni o fuoriclasse, è esteso a tanti altri e dovrebbe aprire una riflessione sul reale valore del nostro campionato e di chi lo frequenta. Perché anche ‘stelle’ come Vlahovic e Milinkovic-Savic – il primo pagato soltanto dieci mesi fa 70 milioni più 11,6 milioni alla voce “contributo di solidarietà e oneri accessori” più altri 10 milioni in bonus, e il secondo che viene valutato a Formello 100 milioni – nella kermesse che pesa il reale valore di un calciatore, hanno fallito miseramente”.

I big della Serie A in Qatar infatti stanno facendo la figura delle comparse, al netto di Szczesny che comunque ieri ha preso tre gol da Mbappé e compagni e se ne torna a casa con gli altri ‘italiani’ Zalewsi, Zielinski, Milik, Kiwior, Bereszynski, Glick, Piatek, Skorupski e Zurkowsi. E se Lautaro Martinez, Paredes e Di Maria, assenti dalla formazione titolare negli ottavi contro l’Australia, hanno ancora tempo per lasciare il segno nella competizione – come ha finalmente fatto Dumfries con l’Olanda contro gli Usa e Rabiot nella fase a gironi- la malinconia che assale lo spettatore italico è quantomai giustificata. Tra Brozovic, Onana (rispedito in anticipo a casa per dissidi con il ct del Camerun), Bremer, Leaõ, Rui Patricio, Anguissa, Kim, Lozano e Kostic, ce ne fosse uno che ha lasciato il segno”.

Per non parlare dell’Italia, che al Mondiale neppure ci è arrivata.

“Per riconsolarsi, bisogna quindi fare affidamento sul vecchietto Giroud che a 36 anni suonati ha sfruttato come meglio non poteva il ko del pallone d’oro Benzema. Un caso, altrimenti anche lui lo avremmo visto mugugnare in panchina, guardando gli altri giocare e lasciare il segno”.

 

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