Sul CorSport. Ha sbloccato lui la partita con l’Australia. Fino a quel momento era stato svogliato e dinoccolato come un campione finito
Barbano: fino al gol, Messi è sembrato un pensionato al parco che guarda i bambini giocare
Alessandro Barbano commenta sul Corriere dello Sport la vittoria dell’Argentina sull’Australia al Mondiale in Qatar. Scrive di Messi, che ha avuto il merito di sbloccare la partita. Fino a quel momento, però, era sembrato “un pensionato al parco che osservi senza scomporsi i bambini giocare”. In campo camminava, poi si è acceso all’improvviso. Ed ha sorpassato Maradona come numero di gol segnati al Mondiale: 9, contro gli 8 di Diego.
Barbano scrive che per quasi tutto il primo tempo della partita non è successo nulla che potesse sconvolgere l’andamento ed il risultato del match. Poi è arrivato Messi, appunto.
“Poi ci pensa la Pulce, fino a quel momento svogliata e dinoccolata come un campione finito, a cui si regala una maglia solo per il nome che porta, e a cui si perdona anche di essere anticipato costantemente dall’avversario. Un anziano al parco, per l’appunto, che guardi impassibile i suoi compagni affannarsi nel pressing e farsi carico del suo passeggio lento. Poi, d’un tratto, il lampo, la freccia, il colpo di biliardo che scocca dalla fantasia nascosta del fuoriclasse e svela l’inganno del suo precedente torpore. Messi è vivo, Messi è il campione, Messi non fa prigionieri. Non ne fa neanche uno, perché da quel momento la pulce è imprendibile, passa tra le linee, alza il tiro tutte le volte che la palla gli capita tra i piedi, e per gli avversari sono dolori. L’Argentina è ancora anzitutto la sua sublime bandiera. Certo, le braccia che la sostengono sono robuste. Si chiamino Fernandez e De Paul, che macinano chilometri a centrocampo e coprono le spalle al campione, o piuttosto Alvarez, che imita il suo idolo con un gol di puro fiuto, dimostrando quanto un attaccante di razza non abbia alcun bisogno di vedere la porta. Gli basta sentirla, anche trovandosi alle spalle, e calciare in totale cecità di visuale dopo aver rubato la palla all’ingenuo portiere australiano, con la lestezza del ladro”.