La denuncia del New York Times da Lusail. La risposta ufficiale: “Lo stadio è in modalità torneo, quando andranno via i tifosi lo scopriremo di nuovo”
Lì dove fino a qualche giorno fa c’era un enorme murale con i volti dei lavoratori migranti che hanno letteralmente costruito il Mondiale in Qatar, adesso c’è un muro neutro ricoperto di slogan e brand della Coppa del Mondo. Il puzzle di facce in formato tessera fuori al Gate 32 dello stadio di Lusail, contrabbandato dal Qatar ai giornalisti come segno tangibile del loro rispetto per il sacrificio degli operai non c’è più. Perché – spiega una fonte anonima al New York Times – “c’era una crescente preoccupazione che il murale avrebbe attirato ulteriore attenzione sulle critiche pungenti che il Qatar ha ricevuto per il trattamento riservato ai lavoratori migranti”.
Dopo la pubblicazione dell’articolo il Comitato Supremo del Qatar, l’organizzazione responsabile della costruzione degli stadi, ha cercato di correre ai ripari rilasciando una dichiarazione nella si afferma che la modifica è stata apportata perché l’arena di Lusail “è attualmente in modalità torneo, con l’esterno dello stadio rivestita dai brand FIFA”.
Il Comitato ha anche detto che a torneo concluso, il murale sarà nuovamente disvelato restando come istallazione permanente.