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La lezione di Hamilton al calcio: lui in Qatar corse con il casco arcobaleno

Per il Gp a Doha, un anno fa: stesse questioni, ma il campione inglese se ne fregò dei diktat della Formula Uno

La lezione di Hamilton al calcio: lui in Qatar corse con il casco arcobaleno
Zandvoort (Olanda) 05/09/2021 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton

Mentre la Germania sta contrabbandando una foto con le bocche tappate come una vittoria della resistenza ai soprusi della Fifa e del Qatar – ma la fascia arcobaleno no, che poi ci ammoniscono…. – vale la pena di ricordare come funzionano i campioni dello sport consapevoli del ruolo che rivestono. Lewis Hamilton in Qatar ha corso sfoggiando un casco arcobaleno, nonostante gli avessero detto che non si poteva.

E’ successo appena un anno fa, solo che nella stessa diatriba sul rispetto dei diritti del Qatar c’era la Formula 1 al posto del calcio. Circuito di Lusail, Doha, 18 novembre 2021. La lotta per il titolo mondiale è apertissima: da una parte Lewis Hamilton, dall’altra Max Verstappen. Tra l’altro è il primo Gran Premio della storia nel Paese, e le polemiche sullo sfruttamento dei migranti per la costruzione degli stadi del Mondiale sono ancora all’inizio, così come la questione aperta dei diritti delle persone Lbgtq+.

La Fia ammonisce: “Attenzione a quello che si dice”. Di lì sarà eletto a presidente Mohammed Ben Sulayem, nato negli Emirati. Hamilton se ne frega, e parla: La F1 deve tenere conto dei luoghi in cui sceglie di correre“, dice. “Ci sono problemi qui e il Qatar è uno dei peggiori Paesi per i diritti in questa parte del mondo, ecco perché lo sport ha il dovere di sensibilizzare l’opinione pubblica: la parità di diritti è una questione seria”. Apriti cielo.

Sarebbe bello intervistare adesso Hamilton, su quello che sta accadendo in Qatar. Magari lo faranno a breve i giornali inglesi. Lui che aveva detto “una sola persona può fare una piccola differenza, ma insieme possiamo avere un impatto maggiore. Mi auguro che più sportivi si esprimano su questi temi. Bisogna alzare il tono della discussione”.

Poi scese in pista e in Qatar infilò in testa un casco arcobaleno.

C’è chi adesso si chiede cosa avrebbe fatto il pilota inglese se lo avessero minacciato di punirlo con 10 secondi di penalità mentre stava per giocarsi il suo ottavo titolo iridato. Magari anche Hamilton si sarebbe piegato, vai a sapere. Ma l’eccezione non regge: in Formula 1 una penalità in griglia può costarti una vittoria, se non un Mondiale. Ai calciatori li hanno minacciati con un cartellino giallo. Niente. Ma i campioni del calcio sono fatti così: basta un “buh” per spaventarli.

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