Biasin: “Gioca in Premier, ai Mondiali, in Italia non gli è consentito. Giusta la salvaguardia degli atleti ma sembra più che altro una scelta di comodo”
Giustamente Fabrizio Biasin su Libero si domanda come sia possibile che Eriksen – che rischiò di morire in campo agli Europei vinti dall’Italia – possa giocare in Premier e ai Mondiali e invece in Italia no?
Com’è possibile che il giocatore di una delle squadre più celebri al mondo (il Manchester United), iscritto al campionato più famoso del mondo e attualmente protagonista nel torneo più importante al mondo, non possa giocare in Italia? Sì, cioè, lo sappiamo: da noi il regolamento non lo consente perché, fondamentalmente preferiamo evitare ogni genere di rischio (chi si prende la responsabilità di un tale che scende in campo con un defibrillatore piazzato da qualche parte nei pressi del cuore? Nessuno). Altrove, invece, si può. E si può anche nel deserto del Qatar, se è vero come è vero che il ragazzo sceso in campo ieri era proprio lui e certamente non un miraggio. Che smacco per l’Inter, costretta a rinunciare a cotanto campioncino un anno fa (ben sostituito da Calhanoglu, va detto) e a un investimento milionario.
E allora consentiteci di ragionare sul nostro ferreo regolamento che ha tante ragioni per essere apprezzato (la tutela degli atleti viene prima di tutto), se non fosse che vien da pensare a una scelta “di comodo”, una cosa come «evitiamoci problemi e lasciamo la patata bollente agli altri».