La Germania vuole dimostrare che essere tornata. Il Costa Rica vive un periodo di transizione. Il Giappone ha già fatto un miracolo
Tutto è pronto per il fischio d’inizio per la 22esima edizione dei Mondiali di calcio Qatar 2022 che prenderà il via il 20 novembre con la partita inaugurale tra Qatar-Ecuador
Questa sarà l’ultima edizione del torneo a prevedere la partecipazione di sole 32 nazionali, poiché dal 2026 il mondiale verrà esteso a 48 squadre. Per la prima volta nella storia dei mondiali, la competizione non si disputerà nei mesi di giugno e luglio come è avvenuto tradizionalmente ma in quelli di novembre e dicembre, mentre sono in corso i campionati nazionali.
Spagna
Il tecnico: Luis Enrique. L’allenatore della Spagna in questi ultimi quattro anni ha favorito l’evoluzione della squadra, ma non la rivoluzione, rimanendo fedele allo stile del calcio che ha visto la Spagna dominare l’Europa dieci anni fa. Per questi Mondiali Qatar 2022 ha deciso di condurre una diretta social ogni giorno per avvicinare i tifosi alla squadra: «Voglio streammare durante il tempo in cui staremo in Qatar. Si tratta di un’idea per avere un rapporto diretto con i tifosi senza filtri con me e il mio staff. Può essere interessante avere questa relazione spontanea, naturale. Vivremo insieme l’ambiente e la pressione di un Mondiale»
La stella: Sergio Busquets. L’ultimo giocatore rimasto dai campioni di Spagna del 2010. Busquets guiderà il centrocampo come ha fatto per il Barcellona per tanti anni. È stato incoronato miglior incontrista d’Europa, ma guardare il rapporto impressionante tra i contrasti effettuati e quelli riusciti è comunque sbalorditivo.
La promessa: Pedri. Il miglior giovane giocatore di Euro 2020. Una certezza, e non più una sorpresa o una rivelazione. Pedri ha sempre avuto una marcia in più degli altri. Da bambino non cercava di fare tunnel o rabone, ma solamente di realizzare la giocata giusta nel momento giusto. Ha un modo di pensare e vedere il calcio, un dono, che solo i grandi campioni hanno
La squadra
La Spagna è piena di giovani talenti. Classico 4-3-3, terzini che spingono e che sappiano giocare il pallone, centrocampisti e ali offensive di qualità. Davanti una punta che sia brava nello stretto. Le basi sono queste. Poi si passa gli interpreti. In porta Unai Simon, Jordi Alba o Balde come terzini sinistri, a destra uno tra Azpilicueta, Carvajal e Llorente. Centrali Pau Torres(o Laporte) ed Eric Garcia. In mediana da capire chi sarà il titolare tra Rodri e Busquets, di fianco due tra Pedri, Gavi, Carlos Soler e Koke, che gireranno a seconda della partita. Morata come punta centrale, sulle fasce tanti ballottaggi. Da Ferrán Torres ad Asensio, le alternative non mancano.
Germania
Il tecnico: Hansi Flick. Nella sua carriera da allenatore ha centrato il sextuple nel 2020 alla guida del Bayern Monaco, grazie alle vittorie in Bundesliga (bissata nella stagione successiva), Coppa di Germania, Supercoppa di Germania, UEFA Champions League, Supercoppa UEFA e Coppa del mondo per club. In virtù dei successi conseguiti nella stagione 2019-2020, è stato nominato Allenatore tedesco dell’anno, Allenatore dell’anno UEFA, Allenatore dell’anno IFHHS ed è stato premiato come miglior allenatore agli annuali Globe Soccer Awards.
La stella: Thomas Muller. A 33 anni, forse questa sarà l’ultima possibilità del veterano di superare quota 10 gol in Coppa del Mondo. Miller, infatti, è attualmente all’8° posto tra i marcatori di tutti i tempi ai Mondiali (dal 1930 al 2018) e ha l’occasione in Qatar di alzare ulteriormente il proprio rendimento, superando “leggende” del calcio come l’ungherese Sandor Kocsis e il suo connazionale Jurgen Klisman (11 gol a testa). L’inimitabile Pelé (12 gol), il burrascoso Jist Fontaine (13 gol, tutti in 6 partite in una competizione, una prestazione record fino ad oggi) o il suo imponente omonimo Gerd Müller (14 gol in 13 partite). Se però l’asso “lupo grosso” del Bayern Monaco detiene il… torneo della sua vita, può avvicinarsi ad altri due mitici marcatori, il brasiliano Ronaldo (il “fenomeno”) che ha segnato 15 gol in 19 partite (4 ) e il capocannoniere di tutti i tempi ai Mondiali, il tedesco Miroslav Klose, che ha segnato 16 gol in 24 partite (4 tornei). Probabilmente giocherà un ruolo fluido dietro un attaccante principale.
La promessa: Jamal Musiala. I numeri di Musiala, come detto, sono mostruosi anche se espandiamo l’analisi a tutti i grandi calciatori nelle leghe top in Europa, non solo a quelli che hanno meno di vent’anni: i suoi 20 gol+assist non sono così lontani dai 26 di Messi (12+14) o di Haaland (23+3), o dai 27 di Neymar (15+12). Sì, esatto: Musiala è già nell’élite dei giocatori più determinanti del panorama internazionale, e ora potrà dimostrarlo anche ai Mondiali. Anzi, dovrà farlo, visto che il suo score con la Germania – la sua scelta di rappresentare il Paese in cui è nato è arrivata al termine di lunghe riflessioni anche politiche, legate a Brexit – è umano per non dire sotto gli standard – finora ha segnato solo una volta in 17 apparizioni complessive. Certo, va anche detto che solo in sei di queste partite ha giocato da titolare, ma questo non gli ha impedito di diventare il marcatore più giovane della Mannschaft dai tempi di Marius Hiller, che ha smesso di giocare a calcio nel 1925. Insomma, anche in questo aspetto Musiala ha già fatto la storia. E promette ancora di farla, visto che la sua carriera è appena all’inizio: compirà vent’anni soltanto a febbraio prossimo.
La squadra
La Germania ha giocato 16 partite da quando l’Inghilterra li ha eliminati dall’Europeo. In questo Mondiale Qatar 2022 vuole dimostrare che non sta perdendo l’aura che ha a lungo tenuto sulla scena mondiale. Il compito di Hansi Flick è quello di trasformarli in una squadra vincente che può riscattarsi dopo l’imbarazzo di essere i campioni del mondo in carica che sono finiti in fondo al loro gruppo nel 2018. La Germania vuole dimostrare che essere tornata.
Costa Rica
Il tecnico: Fernandez Suarez. Ha guidato l’Ecuador ai knockout nel 2006 — dove sono stati battuti dall’Inghilterra – e ha gestito l’Honduras nel 2014.
La stella: Joel Campbell. Ex attaccante dell’Arsenal, a 30 anni è ancora una figura chiave nel ruolo del n.10, anche se i suoi giorni migliori sono probabilmente passati.
La promessa: Jewison Bennette Sunderland. Ha solo 18 anni e ci sono grandi speranze che possa mettersi in mostra in questo Mondiale.
La squadra
Il Costa Rica vive un periodo di transizione, per questi Mondiali Qatar 2022 si affida ancora a giocatori di esperienza, ma avanti negli anni. Hanno vinto sette delle ultime otto partite per qualificarsi, tra cui uno spareggio contro la Nuova Zelanda.
Giappone
Il tecnico: Hajime Moriaysu. Una presenza costante ma non spettacolare, spesso criticata per aver adottato uno stile di gioco conservatore.
La stella: Wataru Endo
La promessa: Takefusa Kubo. L’ala di 21 anni ha impressionato nella Liga con la Real Sociedad.
La squadra
Si sono qualificati per Qatar 2022 secondi dietro l’Arabia Saudita e hanno perso solo due delle ultime 15 partite – contro Brasile e Tunisia. Qualificarsi dopo i gironi sarà incredibilmente difficile per il Giappone con la loro incoerenza.