Quando rilevò l’Inter, Jindong Zhang era 9° nella classifica degli uomini più ricchi della Cina, oggi è 514esimo. In caduta libera
Quando acquistò l’Inter, Zhang era al nono posto nella classifica degli uomini più ricchi della Cina, oggi è crollato al 514esimo. Dal 2020 sono evaporati 13 miliardi di dollari. Lo scrive il Corriere dello Sport, che riprende i dati della “Hurun Rich List”, cioè la classifica degli uomini più ricchi della Cina.
“Un calo di quasi 500 posizioni, ma soprattutto la perdita di ben 13 miliardi di dollari del proprio patrimonio personale nello spazio di soli due anni”.
“la discesa di Jindong Zhang è stata molto repentina. Nel 2020, infatti, si trovava in 40esima posizione, con un patrimonio di 15 miliardi. Addirittura, nel 2015, era 15esimo, ma con un miliardo in meno in “dotazione”. Il primo crollo, quindi, è avvenuto nel 2021: 272° posto in classifica e patrimonio “eroso” fino a 2,3 miliardi. Ora Zhang sr. si trova in 514esima posizione e può contare solo su 1,7 miliardi di dollari“.
Il quotidiano sportivo scrive:
“Questi numeri spiegano una volta di più come, da parte della famiglia Zhang, non ci sia più né disponibilità né possibilità per sostenere direttamente l’Inter”.
Gli ultimi versamenti nella casse dell’Inter sono arrivati attraverso il prestito di 275 milioni di euro di OakTree, per il quale ora il figlio di Jindong, Steven, sta cercando di ottenere un rifinanziamento (scade a maggio 2024).
Qualche settimana fa, La Repubblica raccontava una realtà disastrosa. Scriveva che Zhang è accusato dalle banche cinesi di “aver voluto mantenere uno status quo di nullatenente, contraendo un finanziamento di oltre 257 milioni di dollari che mai avrebbe potuto garantire e che infatti non ha mai rimborsato”. In praticaZhang starebbe facendo – ad altissimo livello – il “parcheggiatore abusivo”: si dichiara nullatenente per evitare di pagare multe e debiti.
L’assemblea dei soci dell’Inter ha approvato il bilancio al 30 giugno 2022 con un rosso di 140 milioni di euro, in miglioramento di 105 grazie alle cessioni di Lukaku (poi tornato in prestito) e Hakimi.