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Mertens, Milik, il carattere e la panchina. Il Napoli batte il Milan e la paura

4-2 al Milan. Prestazione straordinaria di Mertens. Doppietta di Milik. Zielinski cambio importante. Centrocampo in affanno. Espulso Sarri

Mertens, Milik, il carattere e la panchina. Il Napoli batte il Milan e la paura

Milik, Mertens, Callejon, meritocrazia, carattere e la forza della panchina. Così il Napoli batte il Milan 4-2 e ottiene la prima vittoria del campionato. Una partita strana che il Napoli ha dovuto vincere due volte. Portandosi sul 2-0 e poi nuovamente sul 2-2 dopo dieci minuti della ripresa. La squadra di Sarri – che si è fatto espellere sul 2-1 – ha mostrato carattere ed è riuscita a vincere una partita che si era messa male. Straordinaria la prestazione di Mertens. Ottimo Milik che ha segnato due gol alla sua prima al San Paolo. Da rivedere il centrocampo, soprattutto Jorginho che quando non fa il metronomo palesa tutti i suoi limiti. E anche dietro continuiamo a ballare con quattro gol subiti in due partite. Come lo scorso anno.

È la sera della M2, Mertens e Milik. O della M3, con meritocrazia. Sarri sovverte le gerarchie e manda in campo chi a Pescara ha raddrizzato la partita del Napoli e ha messo in pratica il principio filosofico alla base della sua gestione: sudare la maglia. E i due lo hanno ripagato. Mertens con una prestazione sontuosa, folletto imprendibile a metà tra Littbarski (per i più anzianotti) e Ribery (per i contemporanei). I primi tre gol del Napoli nascono da lui. Il belga da solo mette ko il Milan che pure era partito bene. Milik bagna il suo debutto con una doppietta, i primi due gol in serie A: entrambi in area di rigore, con tiro di suola su respinta al palo colpito da Mertens e poi con colpo di testa su calcio d’angolo. Nel primo tempo ci sono anche due ottime parate di Donnarumma su Mertens – una straordinaria – e il palo del numero 14 da cui nasce il primo gol.

Eppure il Milan parte decisamente meglio. Il Napoli, con Jorginho di nuovo in cabina di regia, sembra imballato. Ben limitato da un Milan a specchio col 4-3-3 di Montella. Non è il solito Napoli, la palla non gira, non balla. E al settimo minuto Niang – uno che ci farà molto male – se ne va sulla sinistra e crossa basso per Abate che solo soletto sparacchia in curva B. Una curva comunque sufficientemente piena, al contrario della A dove campeggia lo striscione “40 euro”.

Il Napoli ha non il ritmo, si rivedono persino i lanci lunghi (Albiol all’ottavo). La squadra di Sarri stenta a ripartite, ben chiuso sia al centro che sugli esterni. Poi, all’improvviso, si inverte la scena di Pescara. E il Napoli al primo tiro va in gol. Merito della M2. È il 17esimo. Il Napoli finalmente fa girare la palla. Hamsik da sinistra serve all’indietro Ghoulam che trova Mertens in area: tiro a giro, palo, e sulla respinta Milik è fortunato e segna con un tiro sporco. Primo gol in serie per il polacco di nome Arkadiusz.

Da questo momento, Mertens non si ferma più. Persino con un ripiegamento difensivo. Al 27esimo – dalla sua mattonella, al limite dell’area spostato verso sinistra – si beve Abate con un tunnel, torna sui suoi passi e fa partire una palombella azzurra che solo uno straordinario Donnarumma toglie dalla porta. La M2 si è accesa. Al 29esimo altra bella combinazione Milik-Mertens con tiro del belga deviato in angolo.

Il centrocampo azzurro non veleggia ma ci pensa Mertens. Anche da destra con un tiro sul secondo palo e altra grande parata di Donnarumma, sulla respinta Milik viene deviato in angolo. E sul corner di Callejon il Napoli raddoppia, ancora con Milik. Gran colpo di testa. È il 32esimo. Il Milan non c’è più. Bacca non pervenuto. Si torna negli spogliatoi.

E qui compaiono i fantasmi di Napoli-Sampdoria dello scorso anno. Niang suona l’allarme al 47 esimo e conclude sull’esterno della rete. Tre minuti dopo, però fa gol: si beve Hysaj sulla sinistra e brerianamente uccella Reina sul palo lungo. Sarri protesta per un fallo di Bonaventura a metà campo su un leggero Jorginho e si fa espellere.

Comincia un’altra partita, con tanti ammoniti. Si comincia con Niang. Poi Suso da 25 metri da destra ma di sinistro fa un gol stile Olanda nel 78. Due a due.

A questo punto il Napoli dimostra di essere una squadra. Non si avvilisce, non si fa assalire dalla paura. E riprende a giocare e a creare. Con Mertens che suona la carica. Addirittura Jorginho ci prova due volte da fuori area. Milik ha una bella palla filtrante da Hamsik ma le gambe gli cedono e come dicono a Bolzano sconocchia.

Ma il Napoli c’è. E quest’anno anche la panchina. Al 72esimo entra Zielisnki per Allan. E il polacco si avvia l’azione del terzo gol. Si fa quaranta metri di campo, appoggia a Mertens che dalla sua mattonella, qualche metro più avanti, si accentra e tira sul secondo palo; respinta di Donnarumma e Callejon mette dentro. Napoli 3-Milan 2. Mertens, quindi, ancora lui.

Ed è sempre lui, subito dopo, a conquistare il secondo giallo di Kucka che è costretto a stenderlo all’altezza delle panchine. Milan in dieci al 76esimo. Il San Paolo si alza ad applaudire il belga che esce per Insigne. Sul campo del San Paolo si vedono anche il principito Sosa e Lapadula.

Finale concitato con Albiol colpito da Gomez. Confusione e nervosismo. Reina sfodera il mestiere e conquista il secondo giallo di Niang cercando il fallo su rinvio. Il Milan resta in nove. La partita è finita. C’è tempo per il quarto gol. Insigne vola verso la porta e mette al centro, un autogol sventato con le mani da Romagnoli (ammonito) poi ci pensa Callejon a ribadire in rete. Quattro a due. Se, come dice Sarri, il calcio d’agosto non conta, di questa serata prendiamoci la prova di carattere. Un Mertens mostruoso. Milik. E la panchina. Il Napoli vince la prima in casa e dimostra di esserci. Sei gol fatti in due giornate, con tre doppiette (Mertens, Milik e Callejon) ma anche quattro subiti. Finisce con petardi lanciati in curva B.

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