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Spalletti: «Il mercato a gennaio? Demme non sarà mai Anguissa e Zanoli non è Di Lorenzo»

In conferenza: «Osimhen sta facendo passi in avanti, ma ha ancora molti margini. Kvara? Sta bene, potendo sostituirlo abbiamo preferito non rischiarlo»

Spalletti: «Il mercato a gennaio? Demme non sarà mai Anguissa e Zanoli non è Di Lorenzo»
Db Roma 23/10/2022 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, commenta in conferenza stampa la vittoria sul Sassuolo in campionato, allo stadio Diego Armando Maradona.

E’ l’innovazione dei due terzini che fanno le mezze ali?

«Si devono esaltare le qualità di due giocatori fortissimi. Di Mario Rui lo abbiamo detto che è un professore per le scelte di gioco quando ha palla al piede ma anche nel trovare le posizioni che creano imbarazzo a chi va a prenderlo. Ha un piede importante che quando mira la corsa del compagno gliela mette precisa dove sta andando, gioca dove uno va, non dove uno è. Di Lorenzo ha questa qualità e delle cosce così, è un cubo fisicamente, forte di testa, da un punto di vista di progressione. E’ stato fatto capitano per questo, riesce a gestire tutto, gestisce tantissimo nello spogliatoio. E’ il classico erede perfetto di un ex capitano come Koulibaly, poi ha forza, oltre che qualità, corsa profonda».

Su Osimhen.

«Sta facendo passi in avanti, ma ha ancora molti margini. Sono evidenti le sue possibilità e i suoi guizzi. Anche sul primo gol ha agganciato quella palla su in aria, ha fatto quella spaccata da ballerina e poi l’ha messa dentro prima che la palla si rialzasse. E’ stato veloce e allo stesso tempo preciso e qualitativo. Poi Osimhen non si è levato tre volte la maglia, stasera, l’avrebbe voluto fare, avrebbe ricevuto due espulsioni, con tre gialli».

E’ la squadra che sente più sua in carriera? Spalletti risponde:

«Gli faccio gli applausi perché alla squadra che vincerà col Napoli sarà quella che avrà l’oscar per averci fermati, sarà un premio in più, quindi si preparano con il doppio dell’attenzione. Quando vinci una serie di partite così e poi non puoi usare il credito di quello che hai macinato e portato a casa diventa difficile guardarsi allo specchio e dirti che devi fare le stesse cose e rimettere a posto il risultato ed essere ancora più bravo. Non ti danno niente di ufficio, devi rifarlo di nuovo».

Quanto è orgoglioso di questo Napoli? Quando è arrivato ha fatto fare la pettorina ‘Sarò con te’ e oggi cantano tutti. Mai avete però concesso quanto oggi: questione mentale?

Spalletti: «Per quanto riguarda la bellezza di poter allenare il Napoli e il sentimento della città per questo gioco e la nostra creatività, tutti sapevamo che cantano bene (ride), c’era da fare le cose che consentissero di esprimersi, sentire la canzone ‘Sarò con te’ con il piacere di cantarla. Il momento in cui la squadra va sotto la curva è bellissimo, mettono ancora di più per fare questo e ci riempie d’orgoglio vedere il pubblico felice nello stadio. E’ vero oggi abbiamo concesso troppo, che in alcuni casi il Sassuolo non si è guadagnato. Il Sassuolo è una grande squadra tecnicamente, se non gestisci tu la partita rende difficile a tutti la vita, ci assomigliano molto come squadra. In alcuni momenti siamo stati lenti e poco precisi nel far girare palla, ma tutto questo ci ha permesso di far vedere che portiere è Meret. Da questa partita esce ancora più convinto delle sue potenzialità, ci ha permesso di portare a casa lo zero nelle reti subite, proprio per i suoi interventi».

Spalletti, sente la pressione?

«Sento che quelli che ci dicono che siamo bravi non vogliono crearci un vantaggio, è chiaro che ti fanno piacere i complimenti ma ti creano quelle difficoltà della gestione, perché si passa dal tanto voi non potrete mai essere quelli lì al voglio vedere come fate a perderle. A Roma era facile vincere… quelli ti vogliono male, quelli che ti dicono che a Roma puoi solo vincere. Poi ognuno la può gestire come gli pare. Perché la Roma è forte come il Napoli o come altre squadre, ho visto troppi titoli come quelli che vogliono fregarti, la squadra ha fatto bene a non farsi fregare».

Il Napoli nel Dna potrà mai gestire? E’ sempre proiettata in attacco.

«Siamo più propensi a farla la partita, se lasciamo il pallino agli altri, se perdiamo palla rischiamo di prendere gol, non sappiamo difenderci in area di rigore, la palla va tenuta distante e va gestita. Quando si dice che ci manca il doppio di alcuni calciatori con alcune caratteristiche, come Anguissa, va a finire lì la partita giocata, in quella mancanza lì, ma le intenzioni devono essere sempre le stesse. Quando non ce la fai perché gli altri sono più bravi devi saper fare anche qualcosa di differente, essere differente da quello che fai. Devi essere esecutivo per quello che ci vuole in quel momento».

Si dovrà ricorrere al mercato in gennaio? Come sta Kvara?

Spalletti risponde: «Abbiamo una rosa forte e possiamo sostituire chiunque ma Demme non potrà mai essere Anguissa come comportamento e lunghezza di tratto di corsa, impatto fisico sulle palle inattive, contrasto sulla via di mezzo. Per quanto riguarda la qualità di gioco, è la sua caratteristica, ma poi è più simile a Lobotka. Zanoli ha dei tratti fisici come Di Lorenzo ma l’esperienza di Giovanni, le partite che ha giocato, è diverso, senza togliergli niente. Kvara? Sta bene, ha preso una botta e l’ha sentita, voleva continuare a giocare ma visto che abbiamo la possibilità di sostituire con altri di livello abbiamo preferito farlo per non metterlo a rischio».

 

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