A Domenica Dribbling: «Penso che un giorno Sarri farà quello che ha fatto Mazzone. O farà come Trapattoni in conferenza stampa, momento esilarante».
Ieri Adriano Panatta, ospite del nuovo Domenica Dribbling di Raidue, ha rivelato che quando si sente di cattivo umore gli basta guardare il video della corsa di Carletto Mazzone sotto la curva dell’Atalanta per sentirsi immediatamente meglio. Il pretesto è stato Sarri. In studio si discute delle intemperanze dell’allenatore della Lazio, delle sue dichiarazioni post partita, del suo look. Prende la parola Panatta:
«Nel concetto dei toscani chi non è un uomo libero è un uomo grullo. Sarri sicuramente è tutto meno che grullo. Io posso parlare dei toscani in libertà perché in Toscana ci ho abitato per 40 anni, ho anche tre figli toscani, li conosco bene, i toscani. Sono sfrontati, sboccati, ma sono anche allegri e insolenti. Sarri è questo. A me è molto simpatico, perché tutti quelli a cui girano gli zebedei un giorno sì e uno pure, a me sono simpatici. Questo non è che divide, è così: è Sarri. Con la cicchetta messa così, si veste come si veste. Ma come ha fatto a stare alla Juventus un anno se non si metteva la grisaglia?».
Paola Ferrari, conduttrice in studio, gli fa notare che anche Carletto Mazzone era un personaggio un po’ così. Panatta le dà ragione e dice:
«Anche Mazzone era un personaggio così. Era romano. Devo confessare una cosa: ogni volta che sono di cattivo umore guardo la corsa di Mazzone sotto la curva dell’Atalanta. Mi riconcilia con me stesso. E’ Roma. Poi io penso che un giorno Sarri farà quello che ha fatto Mazzone, oppure, in conferenza stampa, farà quello che ha fatto Trapattoni, che io considero uno dei momenti più esilaranti dello sport mondiale».
L’arbitro, all’epoca, era Collina, che espulse Mazzone. Qualche mese fa, intervistato in occasione del Festival dello Sport, l’ex arbitro dichiarò:
«Fra gli allenatori la cosa più bella che ho visto è Carlo Mazzone, durante Brescia contro Atalanta quando corse sotto la curva dell’Atalanta. Poi tornò da me e mi disse che sapeva che sarebbe andato fuori. È uno dei ricordi più belli che ho in assoluto. Bello non per l’espulsione ma per il momento particolare che fu».