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Gravina apre alle multiproprietà: «Stiamo cercando con i De Laurentiis la strada giusta»

Dal Corsport. In un convegno a Reggio Calabria: «Serve buon senso. Sappiamo i sacrifici che hanno fatto. Sarebbe bello se tutte le proprietà in Serie A e B fossero italiane»

Gravina apre alle multiproprietà: «Stiamo cercando con i De Laurentiis la strada giusta»
Mg Londra (Inghilterra) 01/06/2022 - Finalissima 2022 / Italia-Argentina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Gravina apre alle multiproprietà. Il Corriere dello Sport riporta le dichiarazioni del presidente Figc a un incontro che si è svolto a Reggio Calabria. Incontro cui era presente anche Luigi De Laurentiis.

Il Presidente della Figc Gravina, interpellato da Italo Cucci, ha parlato del futuro del calcio italiano, fra necessità di implementare i settori giovanili, puntare su soluzioni di controllo economico come l’indice di liquidità e risolvere il problema legato alle multiproprietà. Una tematica che riguarda da vicino proprio il presidente Luigi De Laurentiis.

«Lavoriamo per risolvere la situazione, Luigi lo sa benissimo. Quando c’è il buon senso si trova sempre la strada giusta – ha spiegato il numero uno della Figc – ma purtroppo ci sono delle norme severissime a livello internazionale. Abbiamo vissuto un anno fa un’esperienza drammatica per il calcio italiano, un’esperienza che non vogliamo più rivivere (quella della Salernitana, ndr). Ci sono delle norme statutarie che vanno rispettate, però sappiamo che ci sono degli interessi che vanno altrettanto rispettati. Come detto, stiamo cercando con Aurelio e Luigi di mettere insieme e ottemperare correttamente gli interessi del calcio e di imprenditori che hanno fatto grandi sacrifici per mettere in piedi grandi realtà come Bari e Napoli».

E ancora:

«Sarebbe bello che tutte le proprietà della A, della B, della C fossero italiane. In B, però, già in dodici sono straniere. Ogni città rappresenta nel mondo una bellezza unica, sotto ogni punto di vista, a partire da quello culturale e turistico. Credo che oggi bisogna cercare e sperare, con grandissime risorse, di mantenere la storia di quei team».

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