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Napoli è l’unica città d’Europa dove Ancelotti è vilipeso e sfottuto

Ai tifosi bastano le mezz’ore di Sarri contro il Real Madrid. “Dio ci scampi da Emery” dicevano in coro. Del resto a Napoli considerano l’Europa League una coppetta

Napoli è l’unica città d’Europa dove Ancelotti è vilipeso e sfottuto
Ancelotti a Parigi col figlio Davide (Ssc Napoli)

Si possono perdere due partite contemporaneamente su due campi diversi, senza nemmeno scendere in campo? È successo anche questo. In una fresca serata di metà aprile, dopo la sconfitta rovinosa contro la Fiorentina, i seguitori del pallone azzurro hanno dovuto trangugiare altri due bocconi amarissimi.

Uno relativo all’endemica idiosincrasia con il miglior allenatore passato in questa città. Che solo in questa città, a differenza dell’Europa intera, è vilipeso e sfottuto come se fosse un cretino. L’altro forse ancora peggiore, l’evidente dimostrazione che un calcio fatto di cultura, serenità e mancanza di pressione può condurre a risultati fantastici (vittoria Europa League e semifinale di Champions a distanza di 365 giorni) una realtà consapevolmente avanzata. Che in Italia viene derubricata a squadretta simpatica.

La cavalcata del Real Madrid nel proprio terreno di caccia preferito nemmeno fa più notizia. Nemmeno fa più notizia la facilità con cui prende tre gol dai campioni uscenti del Chelsea, rimettendosi in carreggiata con un colpo di Modric, che a Napoli abbiamo gIà visto fare, il 30 ottobre 2013, a due ex Madrid, prima che Mertens siglasse il suo primo gol in maglia azzurra.

Ciò che è inspiegabile è il cristallino talento di un pubblico, di una città, di un popolo nello scegliere sempre il verso sbagliato di tutto.

Tifosi e società, inconsapevoli complici, non lasciano il tempo di costruire e cambiare in senso virtuoso, ottenendo un salto in avanti. Gli obiettivi sono sempre al ribasso: le rimesse Uefa, metadone per la sopravvivenza, La “mezz’ora in cui abbiamo spaventato il Real” oppure “i complimenti di Guardiola che ha visto la grande bellezza”. Pero poi “on aggregate” le distanze sono abissali. E che quando giocano in casa la città sembra pronta per la vigilia di Natale, e si scende di casa col cappotto buono.

Del resto in città non risulta ci siano squadre arrivate oltre gli ottavi che non siano Real, Bayern e Barcellona. Solo quel mazzoso di Emery ci è riuscito quest’anno. Quello che a Siviglia e Villarreal ha vinto cinquantasette Europa coppette Lig. Quello che dopo Benitez “Dio ce ne scampi da Emery”. Dovessimo mai arrivare a vincere oltre il “Torneo dei Lidi” a Serapo? Non sia mai. C’è spazio solo per fantasiose ricostruzioni, nelle quali ADL ha cacciato Raul Albiol. Gli errori della società sono altri. Ma alla fine non ci si rende conto che ci si considera molto più grandi di ciò che si è. Come se Fantozzi si vedesse come Rocco Siffredi.

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