Intervista al CorSera: «Togliamoci la maschera decorativa della femminilità, quel triste “è carina e anche brava”. La prima telecronista? Arriverà»
Il Corriere della Sera intervista Alessandra De Stefano, la prima donna a dirigere RaiSport.
«Sono in Rai da trent’anni, mi scelse Gilberto Evangelisti: redattrice, inviata, autrice, cronista, vicedirettore. So di essere scomoda perché rivendico il diritto di scegliere chi va in video in base al merito e di privilegiare chi è bravo favorendo il ricambio: siamo troppo vecchi, a RaiSport».
Annuncia le novità.
«Spoglieremo le partite dalle sovrastrutture. Basta collegamenti con studi che danno la linea ad altri studi: solo tribuna e campo. Bene le due voci di commento, ma quella tecnica non sovrasti mai la giornalistica. Più pause: vorrei che i rigori, ad esempio, venissero ascoltati come in una strada deserta. Silenzio, boati, silenzio, poi gioia o lacrime».
E ancora:
«Paola Ferrari non condurrà più i post partita e nemmeno il nuovo 90° Minuto ma un contenitore domenicale assieme ad altre giornaliste».
Sul ruolo della giornalista donna nel calcio:
«Per me l’unico genere che conta è la bravura. Lo sport è maschilista, lo sappiamo. Il primo modo di cambiarlo è cambiare regia: che senso ha inquadrare sempre dal basso le donne per mostrare cosce, caviglie e scarpe? Togliamoci la maschera decorativa della femminilità, quel triste “è carina e anche brava”. Per l’abbigliamento, a ciascuno il suo stile: ma certe scollature io le metterei solo al mare».
La prima telecronista della Nazionale maschile?
«Arriverà».