Un riformista, diciamo. Osimhen mostruoso, è un bambino che aspetta solo di essere imboccato. Anguissa apre la partita come una scatoletta di tonno
Le pagelle di Verona-Napoli 1-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
OSPINA. Il tempo delle parole e anche delle mele è finito e la squadra che vanta tifosi fascisti e razzisti tira una sola volta in porta e purtroppo segna. Per il resto a preoccupare di più Ospinik è quella mano calpestata da Ceccherini – 6
Scherziamoci, su questa espulsione di cui tanto si sta parlando e facciamo conto che Ceccherini se la sia guadagnata con quei tacchetti piantati sulla manona del nostro Ospinik – 6
DI LORENZO. In fase offensiva, sulla sua fascia (oggi la parola destra è da abolire), l’Euroappuntato è un grosso fornitore di palloni in mezzo, compreso quello per il secondo gol. Viceversa, là dietro è qualche volta vittima della morsa letale di Tameze e Caprari, laddove origina il golletto gialloblu – 7
Oltre al movimento per l’assist, si propone continuamente davanti. In grandissima forma. Il migliore in campo dopo Osimhen e insieme ad Anguissa – 7
RRAHMANI. La fatidica intensità della sua ex squadra, oggi tudoriana, va a sbattere contro il muro di Amir e del Comandante – 6,5
Si oppone con fermezza a qualsiasi tentativo dei veronesi e soprattutto scodella più che può verso Osimhen, che glielo ha chiesto nel riscaldamento – 6,5
KOULIBALY. Merito suo se Simeone junior sarà ospite della prossima puntata di “Chi l’ha visto?”. Fenomenale una doppia scivolata sul quel lagnoso di Faraoni – 6,5
Fosse solo per quella, e per aver passato la macchina fotografica ad Osimhen come si passa un giocattolo ad un bambino, merita mezzo voto in più – 7
MARIO RUI. Tomo tomo, cacchio cacchio Marittiello va a prendere la traversa con l’altro piede, quello non sinistro. Il Lusitano nelle partite sporche ci sguazza e lì in mezzo è protagonista di vari batti e ribatti sul modello gioioso del calcio oratoriale – 6
Ho visto Mario Rui scheggiare la traversa e fare un’ottima partita. E, lo giuro, ero sobria – 7
ANGUISSA. Il ritorno al centro a tre celebra soprattutto il suo ritorno all’antico dopo il lungo mese africano. Zambissimo non solo tiene a cuccia i suoi dirimpettai ma apre la partita come una scatoletta di tonno (il copyright è grillino, ci mancherebbe). Al 21’ sfonda felicemente nell’area avversaria e Fabian ha una ghiotta occasione per raddoppiare – 7,5
Se la partita si è spostata su uno sporchissimo piano fisico il merito è anche e soprattutto suo. Ottimo su tutta la linea – 7
LOBOTKA. Tanti, estenuanti passaggetti all’indietro. Tranquilli, però, Lobo non è regredito: usa la testa per esasperare i gialloblu e non dare sbocchi al loro pressing – 6,5
Meno appariscente del solito, ma ha saputo più volte cambiare direzione per far andare a vuoto il Verona in pressing. Anche da qui si vede l’intelligenza di un giocatore – 6,5
FABIAN RUIZ. Diciamolo, Ilaria: il gioco verticale fa bene anche all’Aquila Fabian. Con le spalle coperte da Lobo e Zambissimo, va a cercarsi sovente il tiro e dopo Victor Victoria è il più pericoloso degli azzurri con due conclusioni, una respinta, l’altra fuori – 6,5
Al 21’ sfodera un gran tiro a cui si oppone, purtroppo, Montipò. Con due guardie del corpo di quel calibro si leva una bella fetta di responsabilità di dosso. Regala un paio di palle al Verona – 6
ZIELINSKI dal 90’. Senza voto
Senza voto
POLITANO. Il dialogo con l’Euroappuntato è fervido di idee e ricco di spunti. Eppoi. Eppoi crossa perfettamente per la cabeza di The Mask – 6,5
Fatica quando si tratta di tenere palla in modo fruttuoso. Il cross per Osimhen vale da solo la sua partita – 6,5
ELMAS dal 63’. Una foga costruttrice, a partire dalla rimessa alla velocità della luce che porta allo zero a due – 6
Anche in questo caso, il beffato è sempre Ceccherini. Però, ad essere onesti dobbiamo annotare che si è anche divorato un gol – 6
OSIMHEN. Due gol e due capate in bocca ai soliti razzisti di Verona e pure a Tudor che lo ha messo dietro a Vlahovic. Victor Victoria è da sempre quello che ci crede più e oggi santifica le sue speranze segnando e scattando foto ai tifosi amici. Certo deve addomesticare la sua irruenza a volte confusionaria (Spalletti dixit) ma quelle spizzate a getto continuo sono un omaggio postumo al mai dimenticato Pampa Sosa. Che ricordi: i lanci lunghi di Domizzi e Reja in panchina. A proposito di passato: l’uno a due di oggi cancella per sempre il nefasto e sopravvalutato gattusismo, che al Verona deve la sua fine indecorosa (andata e ritorno nella scorsa stagione) – 8
Pochi istanti prima del primo gol Spalletti gli aveva chiesto di essere concreto e lui lo ha preso in parola. Victor a volte mi sembra un bambino che aspetta soltanto di essere imboccato per avere uno di quei riflessi innati nel neonato. Il suo papà (calcistico) gli indica la strada e lui la percorre, nel modo più naturale possibile. Oggi lo ha fatto con un bel colpo di testa e una zampata da vero attaccante che tra l’altro ha messo a tacere gli ululati razzisti degli idioti (De Siervo docet) che avevano già espresso il meglio con lo striscione e le loro coordinate. Al 25’ resiste e insiste contro Simeone fino a quando questi non è costretto ad abbatterlo. Al 65’ gli si fiondano contro in 3 e ne serve un quarto per farlo capitolare. Mostruoso – 8
PETAGNA dal 90’. Che ciorta, eh – senza voto
Se non fosse tragica sarebbe una scena da ridere… – senza voto
GHOULAM dal 94’. Senza voto
Senza voto
LOZANO. Uno come El Tav, con la profondità al potere (ah, Re Carlo docet), viene sempre utile. A volte lo è, altre no. Mi ha colpito Ilaria, e in negativo, la sua indolenza quando il Comandante si è avventurato in avanti al 34’ ed è rimasto solo soletto senza che nessuno lo aiutasse: Lozano era il più vicino – 6
Sul taccuino ho annotato un episodio eloquente: al 23’ fa una magia e poi un tiro di merda a Osimhen – 5,5
INSIGNE dal 63’. Entra e vivaddio il suo imperativo è quello di lanciare Victor Victoria. Ci prova e gli va riconosciuta la buona volontà – 6
Koulibaly capitano ha tutto un altro peso, e non si tratta di centimetri di altezza – 6
SPALLETTI. Al suo Napule le ha cantate come Mina: “Parole, parole, parole”, “Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai”. E ha vinto la scommessa: con i senatori in panca, meno ghirigori e più pragmatismo. Un riformista, diciamo. Certo, per arrivarci c’è voluto un percorso duro e denso di delusioni. Ma nulla ancora è perduto grazie alla cattiveria cinica di oggi (no per carità, non tiriamo in ballo il veleno). E speriamo che gli alti e bassi di questa squadra siano solo un ricordo – 8
Non lo sono e non lo saranno, ma il Napoli ha vinto su un campo difficilissimo e che troppe volte ci ha rotto, in passato, le uova nel paniere. Speriamo piuttosto che abbiamo messo da parte, una volta e per tutte, gli intoccabili. L’unico modo per uscirne, mi sa, è quello – 7
ARBITRO DOVERI. Il Verona è falloso e lui estrae giustamente tanti cartellini. Rispetto ai suoi colleghi “inglesi”, poi, tutela di più Victor Victoria dalle mazzate avversarie – 7
Regala un’espulsione al Napoli, è vero, ma da qui a pensare che sia un complotto per bloccare il Verona mi sembra un po’ eccessivo – 6