Spalletti toglie Zielinski e cambia il Napoli, quasi si commuove al fischio finale ed esce distrutto dal campo. Fabian da osceno a superstar. Ospina para tutto
Le pagelle di Lazio-Napoli 1-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia
OSPINA. Stasera a Roma, Ilaria, Ospinik vola come Olimpia prima della partita. Forse di più. Respinge tutto quello che può e in due occasioni Felipe Anderson e Immobile lo graziano. Certo, Pedro segna ma alla fine è solo un dettaglio – 6,5
Connesso fino all’ultimo neurone e all’ultimo muscolo. È talmente bravo che a momenti parava anche il sinistro di Pedro, peccato – 7
DI LORENZO. L’Euroappuntato è stato grigio e stanco, lasciando praterie scoperte là a destra, tra Zaccagni e Ciro il Torrese. Eppoi provoca quella inutile punizione da cui origina il momentaneo pareggio dei sarriti di Roma – 5,5
Zaccagni fa i numeri e lui lo soffre parecchio. Commette diversi errori, cosa a cui non ci ha abituati, ma la punizione è quello più grande e non si può lasciare andare così (anche se nella ripresa sembra ricordarsi chi è e che ci fa in campo) – 5,5
RRAHMANI. La difesa abballa tanto nei primi venti minuti, complice anche le note difficoltà in fase di uscita. Poi Amir si assesta e là dietro si recupera un po’ di serenità – 6
Tanti errori anche lui, troppi. Lascia spazio agli inserimenti della Lazio, crea pericoli, ma per noi. Poi, per fortuna, si riprende anche lui nel secondo tempo – 6
KOULIBALY. Nei primi venti minuti c’è appunto il sequel horror della costruzione dal basso di giovedì scorso e al povero Comandante tocca spesso proporre, vista la manifesta incapacità del calabro-teutonico. Così gli capita di sbagliare sovente, laddove il Torrese si mangia il gol citato sopra. Ma quando si tratta di difendere è sempre lui – 6
In evidente difficoltà anche lui nel primo tempo sulla odiosa costruzione dal basso, si riscatta pienamente nel secondo. Salva su Luis Alberto, mette un freno a Immobile, si ricorda che è il Comandante del Napoli – 6,5
MARIO RUI. Filippiello Anderson lo fa girare a vuoto. Ecco diciamo che stasera i due terzini di fascia non sono stati il massimo – 5
Meglio nella ripresa anche lui, a parte quel pericoloso retropassaggio che ancora grida vendetta – 5,5
DEMME. Il primo tempo è catastrofico. Non riesce mai a smistare la palla giusta, anzi spesso la perde. Un po’ meglio nella ripresa, tra recuperi e servizi intelligenti per il Macedone (del Nord) – 5,5
Guardi Demme e rimpiangi Lobotka. Mi è piaciuta solo la pressione nel finale di partita – 5
LOBOTKA dall’81. Un altro passo e un’altra testa (pensante). Bentornato Lobo – 6
Entra Lobo e la partita svolta. Potrebbe essere un caso. Mi piace pensare che non lo sia – 6
FABIAN RUIZ. Idem come Demme nel primo tempo: è decisamente osceno con un’infinità di palle donate ai laziali. Nel secondo tempo si abbassa di più e si prende la responsabilità di far ripartire i compagni. Eppoi. Eppoi c’è quel gol magnifico che azzera tutto e ci fa gridare di gioia. Un gol da rivedere con il fermo immagine, per gustare la traiettoria incredibile della pelota. Viva l’Aquila Fabian – 7
Il gol della vittoria al 94’ è un gioiello, cancella qualsiasi cosa ci sia stata prima – 7
POLITANO. Compare come gli spot durante un film, una partita a sprazzi. Ma dimostra vitalità nel tenere palla e cercare lo spunto giusto. Potrebbe raddoppiare in contropiede ma Strakosha non gliela fa passare – 6
Abbiamo tutti sacramentato in turco, per quel gol divorato davanti a Strakosha – 5,5
OUNAS dall’81’. Ghirigoreggia senza costrutto – senza voto
Senza voto
ZIELINSKI. Le fiammate iniziali di Piotr facevano ben sperare, tra recuperi e un tiro respinto. Ma è durato poco: diventa un fantasma. Non si vede più – 5
Esce Zielinski e il Napoli cambia volto – 5
ELMAS dal 57’. Ha avuto l’effetto del Viagra sulla squadra, evocando i suoi primi tempi a Napoli quando entrava ed era distruttivo (per gli altri) negli ultimi trenta minuti. I due gol zampillano dal Macedone (del Nord) – 7
Entra e scuote tutti. Pressa, si inserisce, partecipa ad entrambi i gol ed è persino pericoloso sotto porta, ottimo – 7
INSIGNE. Finalmente fa il fuoriclasse e pesca dal suo repertorio un gol perfetto da fuori area, di potenza e basso. Il resto non conta – 7
Fa tante cose buone, rendendosi il protagonista assoluto della partita. Finalmente ha capito che non esiste solo il tiro a giro. Tutti possono redimersi nella vita: lui lo ha fatto ieri, contro la Lazio. Ha giocato da capitano, reagendo ai fischi ricevuti contro il Barcellona. Prima del gol, meraviglioso, aveva fatto altre giocate importanti e degne. Il passaggio a Fabian per la seconda rete è stato sublime. Fabrizio, fosse l’ultima volta che succede (di sicuro credo che sia la prima) merita di più – 9
JUAN JESUS dal 95’. Senza voto
Senza voto
OSIMHEN. Sbatte un paio di volte la faccia in volo e sono brividi, che per fortuna subito passano. Victor the Mask fa il pendolare a una velocità pazzesca e ha almeno due occasioni limpide – 6
È servito pochissimo, ma lotta lo stesso come può, beccando per due volte colpi in faccia che ci fanno tremare. Non siamo Osimhen dipendenti, questo mi sembra chiaro – 6
SPALLETTI. In conferenza stampa si prende la sua rivincita, attaccando chi ha rotto i coglioni ai suoi ragazzi. Dopo una vittoria del genere è più che legittimo. Decisivi sono stati i cambi – 7
Ottima la sua lettura della gara, che porta ai cambi vincenti. Quasi si commuove al fischio finale, poi esce dal campo facendosi il segno della croce, provato, distrutto e lo dimostra nelle interviste post-partita. Aveva garantito che i suoi avrebbero fatto di tutto per vincere, che ci avrebbero messo l’anima: è stato così. L’interruttore non si è spento, anzi, ci ha regalato gioia, è giusto ringraziarlo – 7
ARBITRO DI BELLO. Nell’area della Lazio sono volate palle su gomiti e braccia ma lui non ha mai avuto dubbi – 6
TIFOSI DELLA LAZIO. Solo per dire, Ilaria, che hanno cantato “Vesuvio lavali con il fuoco” e a me è venuto in mente che il loro capitano è di Torre Annunziata, laddove il vulcano vigila sulla città – 0
Ricordati che all’andata se la sono presa con Pulcinella, Fabrizio. Sono un fenomeno da studiare antropologicamente. Intanto li abbiamo zittiti .