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Percassi è il più dritto di tutti: vende l’Atalanta agli americani per 350 milioni e fugge dal calcio in declino

L’aveva acquistata nel 2010 per 14 milioni. In Italia è trattato da artigiano ma è un grande imprenditore, il 36uomo più ricco del Paese. Ha capito tutto e saluta. Gli americani, per ora, smentiscono

Percassi è il più dritto di tutti: vende l’Atalanta agli americani per 350 milioni e fugge dal calcio in declino
Db Bergamo 28/10/2019 - Supercoppa Primavera / Atalanta-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Percassi

“Prova a prendermi”. Antonio Percassi è un grande imprenditore che soltanto in Italia può essere contrabbandato come il piccolo artigiano che ha aperto bottega. Ha un patrimonio  di 1 miliardo di dollari. Per Forbes è il 36esimo uomo ricco d’Italia. Oltre a essere a capo della holding Odissea Srl e una serie di centri commerciali, lui si occupa della gestione e dello sviluppo delle reti di vendita dei grandi marchi internazionali. Quando arrivano in Italia, si rivolgono a Percassi che cura tutto.

La conferma della sua statura di imprenditore arriva dalla conferma alla notizia – pubblicata questa mattina dalla Gazzetta dello sport – che sta vendendo l’Atalanta (l’85% del club, c’è chi dice il 55%) all’ennesimo fondo americano per 350 milioni di euro. Un colpaccio. “Vado, l’ammazzo e torno”. Ha preso l’Atalanta nel 2010 per 14 milioni, l’ha resa un gioiellino, è andato in Champions, ha valorizzato – grazie a Gasperini – tanti calciatori, li ha venduti e ora vende proprio la società a 25 volte il prezzo d’acquisto. E fa benissimo considerando lo stato comatoso del calcio italiani e soprattutto il livello di incoscienza e inconsapevolezza che riguarda la crisi del nostro calcio il cui impoverimento – non solo tecnico – è sotto gli occhi di tutti ma l’ambiente è troppo occupato a parlare di rigori e fuorigioco per accorgersene.

Un campionato non competitivo. Mancanza assoluta di talento, anche perché mancano le persone in grado di scovarlo. Italiani che non spendono più per guardare il calcio, gli ascolti del calcio a pagamento sono bassi come ha confermato lo stesso Gravina. Livello imprenditoriale medio da seconda media, con una serie di galli nel pollaio incapaci di aprire gli occhi e comprendere che gestiscono un’azienda di Serie C, e che andrà sempre peggio. Le dimissioni di Dal Pino – manager serio – non hanno insegnato nulla. Percassi, che invece è un imprenditore vero, lo ha capito e saluta la compagnia. Aggiungiamoci un circuito mediatico che non vuole saperne di andare oltre i grugniti dei tifosi, illuso (e smentito dai fatti) di guadagnare in questo modo più consensi e quindi aumentare il fatturato.

L’operazione cessione Atalanta è ben avviata, anche se al momento gli americani smentiscono: “mai preso in considerazione questa ipotesi”. La Gazzetta oggi ha scritto che la due diligence è terminata, il fondo ha studiato i conti del club. È l’ennesimo ingresso di soldi americani nel nostro calcio: Milan, Fiorentina, Roma, Venezia, Spezia, Genoa e ora Atalanta. I fondi diversificano gli investimenti e il calcio italiano rientra nel pacchetto.

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