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Venezia-Napoli 0-2, pagelle / Lobotka un prodigio con la mentalità da formica, non spreca mai

Spalletti ha trasformato due-tre rospi in principi, ha inculcato a tutti il concetto di fatica, resta il dubbio sulla tenuta mentale. Quanto è molle Insigne

Venezia-Napoli 0-2, pagelle / Lobotka un prodigio con la mentalità da formica, non spreca mai

Le pagelle di Venezia-Napoli 0-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

OSPINA. Alla mezzora, la parata su Okereke è decisiva. Poteva essere il bis della Salernitana quindici giorni fa. Per la serie: alla prima azione gli avversari fanno gol. E con l’accidia manifestata oggi per segnare forse la partita sarebbe finita diversamente. Per fortuna che c’era lui, Ospinik – 7

Orekeke e Crnigoj, Quando c’era da essere attenti lo ha fatto, bene così – 6

DI LORENZO. Attaccante esterno puro, almeno per tutto il primo tempo. Supplendo così anche alla latitanza di un Na-Politano fin troppo sbiadito. L’Euroappuntato, in fase offensiva, dovrebbe però almeno migliorare l’ultimo passaggio, sovente sbagliato – 6,5

Vabbè, è pur sempre un difensore. Mi voglio fermare alle cose positive: è un difensore dal quale partono gli spunti offensivi migliori per almeno i primi 45 minuti – 6,5

RRAHMANI. Chissà perché quando il Napule domina e pianta le tende nell’altra metà campo, i due centrali hanno poi la tendenza a farsi sorprendere troppo facilmente. Accade così che Okereke giganteggi in un paio di episodi, come per esempio già successo con lo spezzino Manaj. Certo, poi abbiamo vinto e i due, Amir e Giovanni Gesù, sono stati più che sufficienti, ma queste “sorprese” sono inquietanti – 6

Abbastanza attento e solido, si propone spesso anche in avanti. Orekeke è una brutta bestia, discorso che vale anche per il compagno Juan – 6

JUAN JESUS. Non parlategli di Okereke, appunto – 6

Orekeke se la prende soprattutto con lui – 6

MARIO RUI. Toppa molto ma i brividi li abbiamo provati dopo l’ammonizione, quando ha continuato a inveire e non si fermava più. E un Marittiello fumante fa correre solo rischi – 5

Un sacco di errori e la sensazione di avere in campo una mina vagante – 5

LOBOTKA. Un prodigio con la mentalità da formica, che non spreca mai. A onore di Lobo, Ilaria, vanno segnalate tre meraviglie, una diversa dall’altra: il salvataggio difensivo sulla respinta di Ospina al tiro di Okereke; lo stop al volo al 92’, circondato dai veneziani; il recupero su Fiordilino che avvia l’azione del secondo gol – 7,5

Il migliore in campo insieme a Victor Osimhen. Un solo errore in 110′, ma una cosa talmente minima che nemmeno mi ricordo più qual era. Tranquillo, equilibrato, razionale, pensa sempre prima di muoversi, anche se deve decidere in una frazione di secondo. Un anello di raccordo fondamentale a centrocampo e una regia perfetta. Per non parlare di quando si traveste da Lobosalvatutti al 30′! – 7,5

FABIAN RUIZ. A volte sciatto e supponente, ma là in mezzo lui e Lobo formano la cabina di regia vincente di questo Napule – 6,5

Hai ragione sulla sciatteria: ci sono momenti in cui la alterna all’eleganza e all’intelligenza ed è un vero peccato. L’intesa con Lobotka, però, funziona benissimo – 6

POLITANO. Ha l’unico merito di ingarrare il cross giusto per la cabeza di Victor the Mask. Il resto è da consegnare all’oblio – 6

Con quel cross si è fatto definitivamente perdonare da Osimhen per la famosa palla che non gli passò che tanto fece arrabbiare Victor. Per il resto, come dici tu, molte imprecisioni e spesso in ritardo, come al 6′, quando non si fa trovare al suo posto vanificando una bella palla messa in mezzo proprio da Osimhen – 6

ELMAS dal 78’. Senza voto

Senza voto

ZIELINSKI. Quel tiraccio di sinistro al 62’ è la metafora della sua partita. Un dinamismo titubante all’insegna del “vorrei ma non posso”, come dimostra tutto quel noioso girare della palla davanti all’area, senza mai incidere – 5,5

Il Venezia è bravo ad imbrigliarlo e lui va in difficoltà. E quando Piotr non può incidere la squadra tutta ne risente – 5 

GHOULAM dall’88’. Fa fallo su Aramu al limite centrale dell’area ma per fortuna Mariani dà la regola del vantaggio – senza voto

Senza voto

INSIGNE. Quant’è molle il Torontino, Ilaria – 5

Sbaglia diverse palle di appoggio nei primi 45′. Si butta letteralmente in pasto al centro della difesa del Venezia, che però è copertissima, quindi non capisco proprio il senso della scelta. Perde quasi tutti i contrasti fisici. Come dici tu: molle. E ci aggiungo anche superficiale e poco intelligente nelle ultime scelte – 5

MERTENS dal 78’. Sbaglia un gol ma rimedia Petagnone – 6

Partecipa all’azione del raddoppio e guadagna un rosso per gli avversari. In mezzo una serie di consigli a Osimhen dalla panchina. Mica male – 6

OSIMHEN. Victor the Mask ci prova in ogni modo, prendendo finanche un palo esterno (che fa comunque statistica). Indi, la manna scende dal cielo dopo un’ora di gioco e lui fa tre punti con un colpo di testa che è facile solo per lui, non per noi. Bentornato Victor Victoria, ora possiamo dirlo davvero – 7,5

Ha fame e si vede. Ma la cosa che più mi ha colpita è quel gol di testa. Ha ragione Spalletti: Victor non ha paura di niente. In fondo questa è la sua forza e anche la sua debolezza, perché lo porta ai “colpi di testa” anche extra-partita, lo abbiamo detto più volte. Se Spalletti riuscirà ad educarlo a dovere avremo un gigante del calcio in campo in maglia azzurra. Ogni volta che Lucianone parla di margini di miglioramenti, io sogno. Non ha neanche ancora i 90 minuti nelle gambe: questo lo rende ancora più maestoso – 8

PETAGNA dall’88’. Sanamente egoista, stavolta. E alla fine segna pure – 7

Entra e chiude la partita. Che altro? – 6,5

SPALLETTI. Era appena la vigilia di Natale, Ilaria, quando dicevamo addio ai sogni di gloria dopo il disastro interno con lo Spezia, che andava sommato a quello di dieci giorni prima con l’Empoli. Ecco, a distanza di nemmeno cinquanta giorni, siamo a un punto dall’Inter e alla prossima c’è lo scontro diretto. Può accadere solo in un campionato modesto come il nostro, dove per giunta quest’anno non c’è alcun padrone. La speranza risorge ma stavolta la serbiamo con pudore nel cuore. Sapendo che in panchina c’è un signor allenatore. E nel fine settimana in cui il caro Mazzarri batte l’arrogante Gasp e il sarrismo diventa un lancio lungo dalla difesa per Immobile, mi piace ricordare il motto rafaelita: “Sin prisa pero sin pausa” – 7

Sai Fabrizio, credo che quello che ha fatto Spalletti con il Napoli, con tutte le difficoltà che ci sono piombate addosso, non lo ha fatto mai nessuno, tra quelli che si sono avvicendati in panchina. Non parlo solo della trasformazione da rospi in principi azzurri di due o tre elementi, ma anche del modo in cui ha inculcato a tutti il concetto di fatica e centralità in assenza dei compagni ultra titolari. Manca un ultimo step, quello che fa paura a tutti noi: la tenuta mentale. Ne parla spesso anche lui, sa che è un passo difficilissimo. Se compirà quello, allora potremo parlare davvero di possibilità di vincere lo scudetto. Ieri il segnale arrivato è stato importante. Altre volte aveva chiesto, in conferenza stampa, di fare attenzione alla partita contro una squadra minore, perché sono quelle le partite da vincere per non buttare via punti. Altre volte, con gli stessi presupposti, avevamo perso. Ieri abbiamo portato i 3 punti a casa, con 2 gol, addirittura. Per me, come sai, la speranza cade solo quando c’è certezza matematica che non possa più sopravvivere. Mi godo il viaggio, insomma, finché non si ferma il treno per avaria del motore e non si trovano più meccanici per ripararlo – 7

ARBITRO MARIANI. Da brividi (citazione sanremese) quel testa a testa con Ebuehi – 6

Pubblico del Penzo – Non solo i cori inneggianti il Vesuvio da parte di chi vive con il pericolo dell’acqua alta, cosa veramente stupida, ma anche il frastuono durante il minuto di raccoglimento per Zamparini. C’è qualcosa di più disgustoso e vergognoso? – 0 

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