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Venezia-Napoli 0-2: Osimhen vola in cielo, dopo Giroud anche lui riscrive il libro del campionato

Laguna azzurra. Napoli solido ma velleitario negli ultimi 25 metri. Poi ci pensa il centravanti. Comincia un altro campionato. Tornano i nostri dall’Africa. Se tornasse anche Insigne…

Venezia-Napoli 0-2: Osimhen vola in cielo, dopo Giroud anche lui riscrive il libro del campionato
Napoli 23/01/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Salernitana / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Viktor Osimhen

Il gol è da centravanti puro. Di testa, su un cross alto e profondo di Politano. Osimhen è salito in cielo e l’ha appoggiata sul secondo palo. Imparabile. Sotto la curva dei tifosi del Napoli. Un grande gol – in campionato non segnava dal 17 ottobre, al Torino – che dà una prospettiva diversa alla stagione sua e del Napoli. Poi, al centesimo minuto, ci pensa Petagna a segnare il secondo. Venezia-Napoli finisce 0-2.

Sabato alle 18 a Fuorigrotta si giocherà Napoli-Inter partita che potrà definitivamente scompaginare un copione che fino a ieri sera, a venti minuti dalla fine del derby, sembrava già scritto. Sembrava. Poi, sono accadute un po’ di cose: i cambi di Simone Inzaghi, la doppietta di Giroud e oggi la rete di Osimhen il centravanti mascherato. Il Napoli agguanta il Milan a 52 punti, l’Inter – con una partita in meno – è a 53. L’Atalanta, con una partita in meno, è ferma a 43.

Il Napoli non è stato solo Osimhen. Ma senza Osimhen non crediamo che l’avrebbe vinta. La squadra di Spalletti ha affrontato un ottimo Venezia squadra ben messa in campo da Zanetti. I veneti non hanno mai rinunciato a giocare, hanno dovuto giocoforza rinculare ma senza mai rinunciare né al pressing né alle ripartenza, mettendo in luce Okereke nigeriano che ha confermato le sue qualità.

Il Napoli ha giocato la partita che doveva giocare. È stato un match giudizioso. Ha sempre tenuto il controllo del match. Ha sprecato tanto negli ultimi 25 metri, responsabilità anche dell’ennesimo pomeriggio da dimenticare di Insigne che continua a giocare a ritmi troppo bassi. Poco incisivi anche Politano e Zielinski. Al limite dell’area bisogna accelerare, cambiare passo. Il Napoli non è riuscito a farlo. Ha colpito un incrocio dei pali con Osimhen che si è costruito il tiro da posizione non agevole. Buona la prova della mediana. Il Napoli ha sempre costruito. Sia con Fabian sia con Lobotka sul cui va appuntata una medaglia per aver salvato la porta di Ospina da un gol che sembrava fatto: contropiede di Okereke che travolge Juan Jesus (nel nostro calcio non è mai fallo), converge, tira, Ospina respinge e Lobotka si immola precedendo due calciatori del Venezia che avrebbe segnato a botta sicura.

La squadra di Spalletti stava eseguendo bene il compito ma per fare gol bisogna accelerare, produrre qualcosa in più, andare oltre la routine. Ci ha pensato Osimhen. Si scriverà tanto di lui, giustamente. Ha segnato di testa, e ha così mostrato di aver superato la paura dopo il terribile incidente di Inter-Napoli. È l’uomo copertina di questo Napoli.

Ora comincia un altro campionato. E il Napoli potrà affrontarlo senza la Coppa d’Africa che si chiude stasera. Torneranno Anguissa e Koulibaly, Osimhen lo ha già fatto. Si sono persi punti sanguinosi contro Empoli e Spezia ma fin qui la stagione è stata da un felliniano otto e mezzo. Il nodo non sarà tecnico-tattico, sarà mentale, di tenuta nervosa. E questo Napoli è esperto, a partire dall’allenatore ma non solo. Non è più la squadra giovane.  Se poi anche Insigne dovesse decidere di regalarci ultimi mesi tali da far nascere il rimpianto in chi da settimane non smette di festeggiare…

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