Non c’era modo migliore per raggiungere il record. Un tiro a giro geniale, bellissimo, importante tecnicamente e nell’economia di una partita e del campionato. Ora possiamo dirlo, i numeri non mentono: Gonzalo come Edinson, Higuain come Cavani. Tre anni dopo, il Napoli ha un nuovo capocannoniere. L’uruguagio, nella miglior stagione di Mazzarri, riuscì a portare il Napoli a sentire il profumo della lotta-scudetto. L’ex Real ha raggiunto il primato a otto giornate dalla fine, e pure per questo il suo Napoli è ancora lì, in piena corsa, contro una Juventus anni luce più forte della seconda di Conte.
Per un attimo, dopo aver visto i video che abbiamo inserito in questo pezzo, abbiamo sognato una coppia Pipita-Matador. Una roba senza senso logico e senza possibilità di realizzazione, sicuramente. Però pensate che sfizio: Higuain a ricamare, a inventare e a concludere quando possibile; Cavani a correre al servizio della squadra e a sciorinare il suo killer instinct d’area di rigore quando l’argentino non c’è. In realtà, al netto delle (giustificate) pretese di primodonnismo assoluto, i due sudamericani sarebbero persino complementari: accademico, elegante e completo Higuain, guizzante, selvaggio e fisicato Cavani. Se Messi, Suarez e Neymar possono giocare contemporaneamente nel Barça, del resto, Cavani e Higuain insieme non sono propri un’utopia. Solo a Napoli, però.
Proprio per questa loro diversità di fondo, un confronto che vada oltre le cifre è quanto mai fuori luogo. Fa molto anche il cambio di contesto: da Mazzarri a Sarri, passando per Benitez, abbiamo visto squadre molto diverse. Quindi, non vogliamo chiederci chi sia più forte o chi ci piace di più. Vi daremo i numeri, poi vedrete e deciderete da soli. In tre stagioni, l’attaccante di Salto ha giocato 138 partite e segnato 104 gol; il suo successore, a due stagioni e tre quarti, è arrivato a 84 reti in 141 match.
Il resto può dirlo solo il campo, di cui vi mostriamo alcuni estratti. Divisi per categoria: gol in area, tiro da fuori, acrobazia, azione personale. Il gol, una descrizione sommaria. Senza giudizi. Quelli li farete voi.
Gol in Area di rigore
Gol inutile, ma stupendo in una gara da sogno contro l’Arsenal. Il Napoli gioca un’ottima partita, anche perché è costretto a vincere se vuole sperare di arrivare agli ottavi. Higuain sbaglia alcune facili palle gol, poi inventa questa splendida girata dopo scambio con Callejon. Questa la sequenza: tocco di prima di sinistro per il compagno, palla di ritorno, doppio controllo col destro e poi diagonale mancino. Palla in buca d’angolo.
Partita complicata e ricca di gol contro l’Atalanta, Cavani viene da un periodo di digiuno già rotto dal rigore del vantaggio. Poi questa, che è una vera perla: azione confusa, palla che balla in area. Cavani è in mezzo a tre avversari, li scherza con una finta di sinistro. La conclusione è di prima, con l’altro piede, nell’unico spiraglio possibile in mezzo a sei gambe atalantine. Consigli non ha neanche il tempo di capire cosa sia successo.
Tiri da fuori area
Prepotenza, agilità, qualità balistiche. Il primo gol al Palermo della carriera italiana di Higuain è uno dei più belli della sua avventura napoletana. Gonzalo riceve palla da Insigne sulla trequarti e decide di fare gol. Destro imparabile in diagonale, palla che vola dritta, senza ruotare, nella porta di Sorrentino.
È il gol-simbolo di Cavani. Caparbietà, tenacia, grinta e classe. Una rete selvaggia, arrivato nel recupero di una partita incredibile. Doppio dribbling a superare i difensori e tiro di destro, dai 30 metri, a togliere le ragnatele dal sette. Una delle vittorie nel finale del Napoli di Mazzarri, una delle emozioni più belle provate dal San Paolo negli ultimi cinque anni.
Acrobazia
La partita più bella del Napoli di Benitez. Per intensità, qualità del gioco, capacità di lettura situazionale è la miglior edizione del biennio di Rafa. Higuain la apre a modo suo, al secondo minuto: tirocross di Insigne, deviazione che lascia la palla a mezz’altezza, a centro area, col Pipita in agguato. Per De Sanctis è una sentenza.
Il gol annullato più bello della storia del Napoli. A Barcellona, in una prima notte di assaggio Champions, Mazzarri e i suoi soldatini vivono un sogno a occhi aperti quando il loro attaccante di punta trova il gol con la bicicleta. Il guardalinee annulla mentre il Camp Nou esulta. Sicuramente i napoletani, forse anche i catalani: loro, al bel calcio, applaudono sempre. Anche quando si tratta degli avversari, a meno che non indossino la maglia blanca.
Azione personale
Uno dei 29 gol della stagione in corso, che riesce a mescolare tutte le doti del grande calciatore. Intellingenza nel recuperare il pallone, fisicità nella corsa e classe e velocità nel puntare e superare Bonucci palla al piede. E poi il diagonale di sinistro a piegare le mani a Gigi Buffon. Napoli-Juve continua ancora oggi.
Palla in profondità in una difesa altissima e messa male. Cavani si inventa un pallonetto beffardo a tu per tu con un portiere alto e scattante come Frey, che si fa scavalcare dalla palla nonostante protenda il braccio più in alto che può. Quella partita finirà 6-1 per il Napoli.