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Marotta: «Spero diventi obbligatoria la terza dose e che si limiti la competenza delle Asl»

A Sky: «Un rinvio dei turni avrebbe consentito una gestione più fluida ma l’emergenza ci ha trovato impreparati»

Marotta: «Spero diventi obbligatoria la terza dose e che si limiti la competenza delle Asl»
Db Torino 27/01/2019 - campionato di calcio serie A / Torino-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, parla a Sky dal Dall’Ara, dove sarebbe prevista Bologna-Inter, ma il Bologna è stato fermato dall’Asl.

«Si è appena concluso un Consiglio di Lega nel corso del quale è stato redatto un nuovo protocollo, ci sarà la comunicazione di Dal Pino. Oggi c’è uno scenario di grande confusione e difficile interpretazione, a causa di prese di posizione delle singole Asl che non dipendono dal ministero e assistiamo a situazioni anomale: il Verona va a giocare con 11 positivi, altre squadre sono state fermate con un numero di contagiati inferiore. Non c’è una linea guida, vogliamo stilare un protocollo per avere un confronto col Ministero dello Sport che a sua volta deve confrontarsi col Cts per prendere decisioni chiare. Se viene data decisione autonoma alle Asl, si avranno situazioni diverse e il campionato ne risentirà».

Per Marotta

«manca chiarezza tra lo sport e il ministero della Salute. Entrambe le organizzazioni devono decidere, limiterei la competenza delle Asl. Spero diventi obbligatoria la terza dose, in modo da limitare i danni. Asintomatici in campo? Mi sento tranquillo con la terza dose che garantisce un rischio minimo, l’andamento del campionato avrebbe fluidità e potrebbe essere completato nei tempi giusti. Ad oggi non conosciamo la fine del campionato. La nuova ondata ci ha preso in contropiede sia nell’ambito della società civile sia nell’ambito sportivo. La situazione è difficile da valutare. Un rinvio dei turni avrebbe consentito una gestione più fluida ma c’è anche stata la repentinità di trovarci di fronte a positivi in così pochi giorni. Abbiamo dovuto concedere giorni di riposo ai tesserati da regolamento, il contagio è aumentato con le festività. C’è autocritica ma l’emergenza ci ha trovato impreparati».

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