’O bbuono
L’importante era vincere e non era facile. Difficile dal punto di vista psicologico giocare ad altri risultati acquisiti avendo una squadra schiacciasassi davanti che allunga e una squadra alle spalle in grande salute che si avvicina. Inoltre il Palermo aveva cambiato l’allenatore e ci si aspettava, come è stato, una prova di orgoglio. Infatti i rosanero hanno corso da matti con un pressing continuo ed alto per tutta la partita. Il Napoli ha aggredito l’avversario fin dai primi minuti e con un grande Jorginho in cabina di regia ha comandato il gioco per tutta la partita. Grande possesso palla con ottima circolazione di gioco. Quello che è mancato e stato il secondo gol per chiudere la partita. E ci sono state due occasioni gol mancate da Insigne, due da Higuain e una da Mertens. Ma è da dire anche che il Palermo praticamente non ha mai tirato in porta grazie anche a un grande Koulibaly. Higuain ha segnato il suo gol numero 27 e soprattutto sta dimostrando che il Napoli ha ritrovato il suo rigorista. Come ha detto Sarri, non guardiamo avanti e non guardiamo indietro ma giochiamo partita per partita e chissà che i non colorati con lo stress da Champions (e non sono in grande salute) non commettano qualche passo falso. Avanti Napoli.
O’ malament
Facciamo bene i conti. Il Napoli a Palermo, contro una squadra in grandissima difficoltà , vince grazie ad un rigore onestamente molto discutibile. Se la Juve avesse vinto così figurati …quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l’aere sanza stelle… Abbiamo fatto il solito possesso palla ossessivo. Vero. Ma diceva Mourinho “il possesso palla non ha mai fatto male a nessuno”. Il Napoli passato in vantaggio con il discusso rigore ha provato a gestire. Correndo addirittura qualche rischio. Ma il Napoli, lo sappiamo, non sa gestire. Sa giocare soltanto sopra ritmo. E sa fare solo le cose bellissime. Nel primo tempo zero tiri in porta. Nel secondo un paio di occasioni buttate al vento. Hamsik, per motivi di salute, un poco giù di tono. Insigne , francamente in fase calante, non salta mai l’uomo. Peggio di lui Mertens. Higuain tra dieci soluzioni sceglie sempre la più difficile. Anche se i suoi mezzi tecnici glielo consentono giocare con un minimo di semplicità in più gioverebbe anche ad un campione come lui. Secondo me tutto il Napoli ha sofferto la pressione psicologica derivante dai risultati di Juve e Roma. Doveva vincere per non ottenere nulla. Se non vinceva si ritrovava sul collo il fiatodi una Roma in grande spolvero.