Inutile che ci giriamo intorno: Napoli-Chievo è una partita che fa paura. È una sfida fondamentalmente giovane, ma ha già mietuto delusioni e precedenti negativi in abbondanza. Basti pensare che il Napoli non batte i clivensi, al San Paolo, dall’ottobre del 2012. Uno a zero, gol di Hamsik in una partita dominata ma vinta comunque a fatica. Quel precedente manca nella nostra shortlist. Ne abbiamo scelti altri quattro, eccoli qui.
10/10/1999 – Napoli-Chievo 3-2
Il Napoli è retrocesso in Serie B, quindi si trova a conoscere squadre che non ha mai affrontato nella sua storia. Il Chievo, ad esempio, che ha colto la sua prima promozione in Serie B nel 1994 e non è mai più ridisceso al piano di sotto. Novellino e Schwoch guidano gli azzurri dopo l’ottima esperienza di Venezia, con un inizio interlocutorio (2 vittorie, 3 pareggi e la sconfitta a Bergamo). Più o meno come i veronesi, che scendono al San Paolo con 3 vittorie in 6 partite ma dopo una buona affermazione interna con il Genoa.
La partita è tirata, diciamo che il Chievo fa capire subito che resterà un avversario storicamente difficile. Zero a zero all’intervallo, 2-0 Napoli al 61esimo. Due gol in sei minuti, un giovanissimo Oddo più Schwoch. Partita finita? Sì, certo, come no. Rigore per il Chievo, tira e segna Andrea Zanchetta. Un minuto dopo Lucenti sembra richiudere di nuovo la pratica, ma Federico Cossato ribadisce il concetto: il Chievo non muore mai. Finisce 3-2, una bella partita piemna di gol e occasioni che lancia il Napoli verso un campionato di vertice. Non vincerà mai tre partite di fila, ma alla fine andrà comunque in Serie A. I tifosi crederanno di non dover mai più affrontare il Chievo. Un grave errore di valutazione.
31/05/2009 – Napoli-Chievo 3-0
La partita più inutile (e triste) nella stagione più triste dell’dra De Laurentiis. Gli azzurri non hanno più grandi obiettivi, dopo un inizio a mille all’ora si sono afflosciati fino all’esonero di Reja e all’arrivo in panchina di Roberto Donadoni. Una sola vittoria per l’ex ct, seppur di prestigio in casa contro l’Inter. Per il resto, si tira a campare. I tifosi accolgono l’ultimo Napoli dell’anno con uno striscione in cui chiedono «un Napoli vincente» e in cui avvisano che «il Pocho non si tocca».
È una vera e propria amichevole: Napoli in campo con le seconde linee, Chievo salvo e quindi già praticamente in vacanza. Il tabellino, da questo punto di vista è eloquente (e ricorda qualcosa di molto diverso dalla Serie A): segnano Montervino, Bogliacino e Pià. Nonostante il buon risultato finale, Donadoni esce dal campo abbattuto e scuro in volto. Forse sa già che Napoli non sarà mai davvero casa sua.
22/09/2010 – Napoli-Chievo 1-3
È questa la partita che dà inizio alla leggenda al contrario del Chievo. Turno infrasettimanale, Napoli che viene da una bella vittoria a Genova con la Sampdoria e cerca la prima vittoria casalinga da squadra veramente ambiziosa, almeno per la Champions League.
L’inizio descrive più o meno questa roba qui, segue lo spartito: al nono segna Paolo Cannavaro, sotto la curva A, colpendo il pallone (e quasi il palo) con la testa in una posizione innaturale. Tutto bello, tutto a posto. Mica tanto, perché c’è Sergio Pellissier. Che al 22esimo ha già pareggiato con uno splendido diagonale al volo sul secondo palo, di destro dalla destra. Un gran gol. Nella ripresa, il patatrac: ancora l’attaccante aostano protagonista, con un grande assist per l’inserimento centrale di Gelson Fernandes e con una rete di rapina su passaggio arretrato sbagliato di Cannavaro. Gianluca Di Marzio, nel commento, dopo il terzo gol dei gialloblu dice che quello che è appena visto al San Paolo è «incredibile». Ha ragione, anche perché dopo quella sconfitta il Napoli perderà solo un altra sfida sulle sette successive. Ma il Chievo è un’altra cosa.
25/01/2014 – Napoli-Chievo 1-1
Il primo Napoli di Benitez ha un po’ lo stesso problema del Napoli di Mazzarri: le partite in casa con le piccole. Due pareggi, contro Sassuolo e Udinese e una sconfitta col Parma, nel solo girone d’andata, dicono che l’arrivo del tecnico spagnolo non ha migliorato, da questo punto di vista, la squadra azzurra. Il Chievo, regina assoluta delle provinciali che “cacciano la scienza” a Napoli, è solo un altro capitolo dello stesso romanzo. Napoli reduce dal 2-2 con beffa di Bologna, San Paolo mezzo pieno per spingere la squadra a credere ancora in un inseguimento impossibile alla Juventus.
Va male, andrà male, si capisce subito. Al 18esimo, il napoletano Gennaro Sardo scambia con un compagno e indovina un tiro impossibile, un esterno destro da destra che si infila nell’angolo alto destro della porta di Rafael. Il terzino del Chievo ride e un po’ balla in un’esultanza tra il felice e l’incredulo. Gli azzurri caricano a testa bassa per tutto il resto della partita, contro un Chievo versione pullman che non si muoverà mai più dalla sua metà campo. Higuain sbaglia un gol grottesco, a porta vuota, Mertens colpisce un primo palo con un destro di prima e poi un altro su calcio di punizione. Il pareggio che andrebbe non stretto, di più, arriva a tre dalla fine. Segna Albiol, di destro su azione d’angolo. È il suo primo gol in Serie A, l’unico fino a Frosinone-Napoli di quest’anno. Due anni dopo quella serata, il Napoli non ha ancora battuto il Chievo sul suo campo. In mezzo, solo il tentativo dello scorso anno e il gol beffardo di Maxi Lopez in un’altra partita stradominata. Stasera ci si riprova.